il lutto

Addio a don Luigi sacerdote che sapeva accogliere i fedeli

È stato parroco di S. Felice in Felline e di S. Giovanni Battista Era cappellano del Ruggi. Oggi i funerali a S. Cipriano

SALERNO. Addio ad uno dei sacerdoti più conosciuti di Salerno. È morto nella notte tra martedì e ieri don Luigi Zoccola, assistente spirituale e cappellano al presidio ospedaliero universitario San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, ma per oltre quarant’anni parroco di San Felice in Felline, a Torrione Alto, e poi di San Giovanni Battista a Sala Abbagnano. Don Luigi aveva 70 anni, lo ha stroncato una crisi polmonare. L’arcivescovo di Salerno, monsignor Luigi Moretti, lo ha ricordato anche dall’altare, durante il pontificale della festa del patrono, ieri mattina in cattedrale. Dall’alto della sua chiesa, piccola e antica, arroccata su una collina, don Luigi ha celebrato i sacramenti per tanti salernitani. In particolare, molti coniugi hanno voluto vivere lì il giorno del loro matrimonio, complice anche la posizione quanto mai panoramica del luogo sacro. Amante del calcio, era un vero sportivo e non si limitava a seguire la Salernitana. Molti lo ricordano alla guida della Dz Picenia, la squadra di calcio di Filetta di San Cipriano Picentino, allenata dal fratello Mimmo. Don Luigi amava snellire la liturgia, celebrando messe quanto mai brevi, per dare magari più spazio all’omelia, sempre mirata ai fedeli che aveva dinanzi. In particolare la sua chiesa di San Felice ha rappresentato un punto di riferimento non solo per i fedeli del quartiere ma anche per quanti “lontani” cercavano una chiesa pronta a spalancare le sue porte ai non praticanti.

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Don Luigi considerava San Felice un piccolo gioiello e non a torto, trattandosi di uno dei luoghi sacri più antichi di Salerno. È intitolata a quello che viene considerato “il quarto martire salernitano”, Felice, ricordato come presbitero salernitano sia per sottolineare il fatto che fosse appunto un sacerdote, sia per distinguerlo dagli altri santi che in Italia portano il suo stesso nome. Un affresco, tra le pareti della chiesa, rappresenta l’unica immagine che si conserva del Santo di età romana. Dal “Chronicon”, ancora oggi, è possibile dedurre che il martirio di San Felice sia stato successivo a quello di Caio, Antes e Fortunato e il trasferimento delle sue reliquie è narrato con poche e precise parole: «Il vescovo Bernardo raccolse nel sacratissimo altare di una chiesa, decorata con belle e numerose immagini, i corpi di San Felice confessore e di molti altri Santi». Anche il corpo di San Felice, come quello degli altri tre, è conservato nella cappella dei Martiri ricavata al centro della Cripta della Cattedrale di Salerno.

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Dal 2013, don Luigi Zoccola aveva lasciato la storica chiesetta per dedicarsi ai pazienti ricoverati presso l’ospedale di via San Leonardo. Le sue ultime messe sono state celebrate proprio nella cappella del Ruggi. Ieri, a mezzogiorno, la salma del sacerdote è stata portata nella chiesa dei Santi Andrea e Giovanni Battista a Filetta di San Cipriano Picentino. Ed è proprio qui che oggi pomeriggio, alle 16, verrà celebrato il rito dei funerali e i tanti che lo hanno conosciuto potranno rendergli l’ultimo saluto.

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