IL COMMENTO

118 CAMPANIA, URGENTE LA CENTRALE UNICA

Proprio nei giorni scorsi, quasi come una vendetta della cronaca, il direttore generale dell’Asl di Salerno ha firmato e pubblicato la deliberazione per l’acquisto della nuove apparecchiature Tac per gli Ospedali di Vallo della Lucania dove ce n’era una guasta nel giorno del ricovero di Barbara (a 128 slices), di Oliveto Citra e di Sarno (a 64 slices).
La “macchina” attualmente in dotazione all’Ospedale di Sarno sarà ricollocata al Pronto Soccorso di Agropoli. Considerato ciò, rilanciamo con cinque domande-osservazioni perché per la povera signora di Omignano la causa della morte è anche nella Tac guasta dell'ospedale di Vallo della Lucania.

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Prima: nelle altre Regioni italiane vi è da anni una Unica Azienda Sanitaria per l'Emergenza con una “unica” Centrale Operativa che consente agli operatori di avere “il quadro” complessivo sulle attrezzature ospedaliere che sono necessarie in caso di emergenze: quali sono le macchine pesanti diagnostiche “ferme per manutenzione" (Tac, Risonanza Magnetica); quanti sono i posti letto disponibili nei Centri di Rianimazione o nelle Unità Coronariche; quante sono le sale operatorie impegnate per altri casi urgenti; quali sono i turni e le reperibilità dei medici specializzati per ogni tipo di intervento; come sono dislocati gli elicotteri, le ambulanze. In Campania vi sono sei o sette centrali operative che (stando ai risultati ed a quanto accade)non dialogano fra loro.
Seconda: da anni si sostiene che la Centrale Operativa 118 di Vallo della Lucania è “indispensabile” perché sono necessari operatori che conoscono il territorio. Nell'era delle comunicazioni con telefoni satellitari, dei GPS, ecc. questo è un “non argomento” soprattutto alla luce di quanto occorso alla signora deceduta in ambulanza mentre peregrinava da un ospedale all’altro, ben tre: la centrale operativa informata della gravità del caso e sapendo (...almeno così speriamo) del Detettore Tac di Vallo in avaria, perché non ha disposto che l’ambulanza si dirigesse direttamente verso l’Azienda Ospedaliera di Salerno e - se disponibile - perché non ha richiesto il trasporto in elicottero?
Terzo: se nell’Ospedale di Vallo della Lucania hanno ritenuto utile accertare la “lesione” cerebrale con un esame Tac, avendo a disposizione anche la “macchina” per una Risonanza Magnetica perché non hanno disposto un esame con questa apparecchiatura a pieno regime? La “risonanza” dura di più, non c'è dubbio, però consente diagnosi perfino più accurate della “tomografia”. Certamente è stato speso più tempo per trasportare la paziente all'Ospedale di Battipaglia, seconda tappa del Calvario della povera signora di Omignano.
Quarta: è mai possibile che in un Ospedale-Policlinico universitario non vengano coperti tutti i turni di radiologia interventistica? E, sapendo ciò, perché l'’operatore della Centrale 118 non ha fatto dirigere direttamente l'’ambulanza verso Napoli?
Quinta: una emorragia cerebrale può essere trattata pure da un neurochirurgo? O ci vuole necessariamente il neuroradiologo interventista?
Sappiamo che è all’attenzione del presidente Vincenzo De Luca, dopo gli anni del commissariamento della sanità campana che riportava più a Roma che a Napoli, un’ipotesi di riorganizzazione del servizio di emergenza 118.
Si tratta di verificare seriamente anche le condizioni di praticabilità della Centrale Unica 118 considerato che ogni provvedimento riorganizzativo passa attraverso il collegamento che la centrale dovrà avere con forze dell’ordine, protezione civile e assistenza sul territorio. La tragica lezione della povera donna di Omignano, purtroppo, dà ancora più forza alla necessità di una seria riorganizzazione del servizio che sperimenta, attimo dopo attimo, la sua efficienza al confine, spesso labile, tra la vita e la morte.
(ant.man.)