Zito si schiera col tecnico Della Rocca: «Avanti così»

L’esterno: «Dimostrato di essere una squadra vera, il trainer non merita critiche» Improta si rammarica per la traversa ma sorride: «Il nuovo ruolo? Mi piace...»

SALERNO. È la vittoria del gruppo, dello spogliatoio e dei 15mila dell’Arechi. È la vittoria di una Salernitana capace di rialzarsi dopo lo scivolone di Ferrara grazie a un grande lavoro settimanale. E anche grazie a chi, fino a questo momento, non è stato protagonista. Antonio Zito a sinistra, Riccardo Improta a destra: le frecce che hanno colpito il cuore del Benevento. Poi la lucida regia di Francesco Della Rocca, in gol per la seconda volta in questo campionato. È la rivincita delle seconde linee. La forza di un gruppo la si percepisce dall’atteggiamento di chi, in campo, non ci va spesso. «Bisogna entrare in partita e fare meglio dei titolari, abbiamo dimostrato che anche noi ci siamo», la conferma di Improta. «Tutti insieme si vince, l’unione fa la forza: la Salernitana è un grande gruppo». E prima della sua voce, l’esterno puteolano ha fatto parlare i fatti. Improta è stato schierato largo a centrocampo, compiti difensivi prima che offensivi. Mai in carriera ha dovuto pensare da terzino. «Il mister mi sta facendo allenare molto, questo potrebbe essere il mio nuovo ruolo. Mi ha dato fiducia e l’ho ripagata, sto lavorando tanto e adesso sono migliorato». Torta senza ciliegina, perché manca il gol: «A Ferrara grande parata del portiere, oggi la traversa. Non mi sta aiutando la fortuna. Spero che a Brescia riuscirò a sbloccarmi, un mio gol per festeggiare la prossima vittoria».

Chi invece la rete l’ha già trovata è Della Rocca. Il mediano ex Perugia non è un goleador, non lo è mai stato, ma da quando veste il granata il nuovo vizietto non può che regalargli un sorriso: «E finalmente il gol è servito a portare a casa i tre punti – il sospiro di sollievo di Della Rocca – in carriera ne ho fatti poco, è vero, forse comincio adesso». È già allenatore Della Rocca. La sua analisi è lucida e intelligente, quando appenderà gli scarpini al chiodo non sarà difficile trovare un nuovo lavoro: «Siamo partiti con il 3-5-2 che poi è diventato subito un 4-4-2 quando Zito si allargava a sinistra. Io ricoprivo il ruolo di mezzo sinistro, poi quando prendevo palla ritornava il centrocampo a cinque. È stata preparata così, senza Odjer». Quindi, il bicchiere mezzo vuoto: «Non è stata comunque una partita perfetta. Abbiamo avuto troppa fretta di superare il centrocampo, bisogna essere più lucidi. Per mettere in difficoltà una squadra come il Benevento, serve oltrepassare la loro linea di centrocampo con un giro palla veloce e non lo abbiamo fatto sempre. Nel secondo tempo, poi, ci siamo abbassati senza più giocare». Della Rocca faro in campo, ma anche uomo spogliatoio: «Nessuno dica che Coda ha giocato male: è stato determinante a tenere il pallone e ci ha dato una grossa mano in fase difensiva. Sbagliamo tutti, io sono il primo». Ed è questa la grande forza della Salernitana, lo spirito di gruppo: «Se restiamo tutti concentrati siamo un ottima squadra. Questa vittoria è del gruppo, è dedicata a chi non c’era perché infortunati. Rimaniamo uniti».

Il messaggio e l’auspicio che trova d’accordo anche Antonio Zito: «È stata una settimana difficile ma abbiamo dimostrato di essere una squadra vera. Nei periodi complicati sotto osservazione va sempre l’allenatore: è per questo che voglio dedicare la vittoria a Sannino. Abbiamo fatto una grande partita contro una signora squadra. Dobbiamo continuare così, ripartire subito e dare continuità di risultati». Anche perché i 15mila dell’Arechi meritano qualche soddisfazione in più: «La nostra tifoseria ha dimostrato anche oggi di essere unica. Hanno meritato di andare a casa con una vittoria».

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