l'intervista

«Zito deve essere più sereno, ha grandi potenzialità»

Attilio Tesser dà consigli all'esterno, contro il quale prese provvedimenti un anno fa quando era alla guida dell'Avellino

SALERNO. Difesa a tre. Poi a quattro. E magari un giorno ci sarà pure costantemente il rombo, oggetto del desiderio degli esteti del calcio e pure del patron Lotito, che in estate sognava Rosina dietro le punte Coda e Donnarumma. Ma l’albero di Natale s’è visto pochissimo a Salerno. Era invece una consuetudine ad Avellino la scorsa stagione e lo è diventato a Cremona, dove Attilio Tesser sta provando a contrastare il dominio dell’Alessandria con il suo credo calcistico. «Ma non sono i moduli a far vincere le partite. C’è bisogno di fiducia, di intensità e di giocatori adatti a questo schieramento».

Lei è un cultore del 4-3-1-2. In casa Salernitana c’è gente che potrebbe interpretarlo bene?
È vero, a me piace molto schierare le squadre in questo modo e sto portando avanti il pensiero anche in Lega Pro. E credo che anche la Salernitana abbia gente capace di giocare in questo modo, con Rosina che sarebbe perfetto da trequartista dove potrebbe esaltarsi. Ma il mio è un giudizio superficiale, non sono dentro alla situazione. E poi conosco le qualità di Sannino: è un allenatore esperto e solo lui può avere il polso vero della squadra.

I pro e i contro del 4-3-1-2.
A me piace perché mi garantisce nella fase difensiva la copertura del centrale di centrocampo che si va a mettere davanti la difesa. E poi il trequartista diventa un tramite tra il centrocampo e l’attacco. Certo, si può soffrire parecchio sulle fasce ed è necessario che tutti mantengano un’elevata intensità durante la gara. E serve soprattutto scivolare costantemente per non ritrovarsi scoperti sugli esterni.

Con il rombo Rosina, Coda e Donnarumma sarebbero quasi sempre insieme. Troppo sbilanciata così la squadra?
Per me no, assolutamente. Gli anni migliori a Novara avevo un trequartista, Motta, che era un attaccante nato. Rigoni era l’interno sinistro nel reparto centrale ma anche lui è sempre stato un centrocampista dichiaratamente offensivo. È una mentalità di squadra, è il pensiero che conta. Tutti devono lavorare bene, anche gli attaccanti devono fare la loro parte in fase di non possesso. Poi ripeto, questa è la tattica ma se non c’è fiducia in quel che si fa è dura.

Prima a Terni e poi ad Avellino ha allenato Zito. È adatto a questo modulo?
Quando arrivai alla Ternana giocava esterno, con il rombo l’ho provato interno a sinistra e devo dire che mi ha gratificato molto vederlo in quella posizione. Aveva giocato poche volte prima in quel ruolo, ha fatto cose buone in quella che è stata la sua prima esperienza con continuità nel 4-3-1-2.

È stato escluso dai convocati: provvedimento punitivo. Anche con lei Zito s’è scontrato. Che dice?
Antonio è un ottimo ragazzo, fuori e dentro al campo. È un giocatore da potenzialità importanti, forse gli manca solo un po’ di continuità mentale per stare sempre sul pezzo. L’unico consiglio che mi sento di dargli, viste le due esperienze in cui ho avuto modo di lavorare con lui, è di essere solo un po’ più sereno e tranquillo. E di stare sempre bene fisicamente, solo così potrà esprimersi sempre a buoni livelli.

Sabato c’è Latina-Salernitana. Che gara sarà?
Il Latina è reduce da due successi importanti e da un colpo esterno che forse in pochi si aspettavano. Non sarà semplice per nessuna delle due perché entrambe hanno bisogno di punti. Ma la Salernitana è ben attrezzata: non credo che sia da terzo o quarto posto perché ci sono altre squadre per quelle posizioni, ma l’organico è competitivo ed è una delle squadre più dotate per raggiungere un piazzamento nei playoff.