Violazione clausola compromissioria, sei mesi di stop a De Lucia

Sei mesi di squalifica e 10mila euro d’ammenda. Alfonso De Lucia resta inchiodato al palo (non quello di Latina): fermo, senza mercato e costretto pure a risarcire la Figc per la controversia con...

Sei mesi di squalifica e 10mila euro d’ammenda. Alfonso De Lucia resta inchiodato al palo (non quello di Latina): fermo, senza mercato e costretto pure a risarcire la Figc per la controversia con Aldo Spinelli, patron del Livorno. L’ex portiere rossonero è stato sanzionato in maniera dura per aver violato la clausola compromissoria procedendo per vie legali contro la società toscana senza la prevista autorizzazione della Federcalcio. Nel gennaio del 2012 De Lucia aveva presentato in Figc richiesta per adire le vie legali, ma il 21 marzo dello stesso anno arrivò lo stop della Federcalcio. Diniego che secondo De Lucia non sarebbe mai stato recapitato: di qui la decisione di procedere al di fuori dell’ordinamento sportivo. Il 6 agosto, quindi, il presidente del Livorno partì in controffensiva denunciando la violazione della clausola compromissoria. Raccolti gli atti, la Procura Federale passò al deferimento lo scorso 11 marzo, ma il portiere intanto passato alla Nocerina fu prosciolto dalla Commissione disciplinare, ritenendo il comportamento di De Lucia non in conflitto con la normativa federale. Palazzi però ha impugnato la sentenza e fatto ricorso alla Corte di giustizia federale, che ieri – a sezioni unite – ha preso in esame il reclamo e ribaltato la sentenza, confermando le accuse della Procura per poi passare alla sanzione di 6 mesi di squalifica con aggiuntivi 10mila euro di ammenda. All’ex numero uno rossonero resta una sola possibilità di difesa: l’Alta corte del Coni.

Filippo Zenna