PALLANUOTO

Vincenzo Dolce: «È un sogno, ora voglio le Olimpiadi»

Fuochi d’artificio a Torrione per il ritorno da re in città dell'iridato

SALERNO - La mezzanotte di fuoco e che brilla di oro va in scena al tramonto di una settimana da dio, in cui ha raccolto la più bella soddisfazione della sua carriera sportiva e - forse - dell'intera esistenza. Via Fratelli Palumbo, cuore di Torrione: è lì che inizia la grande festa del suo quartiere per Vincenzo Dolce, la stella della pallanuoto salernitana appena laureatosi campione del mondo con il Settebello in Corea del Sud. L’apoteosi per un ragazzo che, adesso, a soli 24 anni, ha già raggiungo l'Olimpo di uno sport amatissimo in tutto lo stivale e che a Salerno sembra aver trovato sempre più terreno fertile per sviluppare e lanciare talenti. Il "caos calmo" del quartiere cerniera della zona orientale di Salerno viene rotto dal boato di tanti fuochi d’artificio. Sono quelli che fanno esplodere Attilio, Gennaro, Michele e tutti gli amici di sempre che gli tributano un rientro a casa da autentico eroe. Poco dopo la mezzanotte, Vincenzo non ha neanche il tempo di scendere dalla Wolkswagen nera che l'ha riportato a casa, accompagnato da mamma e papà: apre la portiera e, immediatamente, il cielo si illumina a giorno con l'improvvisato (ma neanche tanto) spettacolo pirotecnico mentre qualche fumogeno colora di granata un intero quartiere. Dolce quasi non crede ai suoi occhi: prende lo smartphone da tasca e immediatamente inizia a registrare quella manifestazione di gioia, condividendola poi con l'intero mondo dai suoi profili dei social network.

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