Una doccia fredda per la Salernitana

Guasto alle caldaie degli spogliatoi dello stadio Arechi: salta la seduta in città. Il Comune aveva proposto il Palatulimieri

SALERNO. Il 2013 ha “regalato” docce gelate all’Arechi per la rottura improvvisa della caldaia: il guasto tecnico ha costretto la Salernitana, che aveva programmato oggi una seduta in città, a riprendere il tour de force per gli allenamenti. Prima di Capodanno, il Comune aveva segnalato l’intoppo alla Salernitana, interfacciandosi con il direttore organizzativo Gianni Russo. Per ovviare al disagio, l’Ente aveva proposto una seconda opzione e cioè aveva messo a disposizione anche le docce del palestra Tulimieri. Nel frattempo ha incaricato Salerno Energia di riparare o sostituire al più presto la caldaia che ieri scoppiettava. Poi Perrone ha scelto una soluzione diversa. Per evitare ai calciatori la spola tra l’Arechi e la “casa” dell’hockey su pista, l’allenatore della Salernitana ha optato per una sede d’allenamento in provincia. Stamattina alle ore 10.30, a porte aperte, il gruppo si trasferirà di nuovo allo stadio Dirceu di Eboli che ha vinto il ballottaggio con il “Dony Rocco” di Campagna, negli ultimi tempi quartier generale dei granata per le sgambature di metà settimana. La sede alternativa è stata in bilico per qualche ora: lo staff tecnico avrebbe volentieri optato per un campo in erba naturale ma aveva allertato anche il custode del campo di Campagna perché voleva verificare la tenuta del manto erboso ebolitano, dopo la pioggia delle ultime ore. Il sopralluogo ha avuto esito favorevole e quindi la Salernitana resterà ad Eboli. Domani la squadra si allenerà sull’erba artificiale del campo “Settembrino” di Fratte e infine ritornerà al Dirceu per la rifinitura che precederà la partenza per l’Aquila. Anno nuovo, solita precarietà per i granata. Dopo alcuni mesi di lontananza dal capoluogo, il club s’era impegnato ad aprire più spesso le porte dello stadio cittadino per avvicinare i tifosi anche durante gli allenamenti. Il proposito resta ma bisogna fare i conti con la quotidianità. «Con queste piogge invernali, all’Arechi.. capirai.. una palude. Ci voleva Mussolini per bonificare», scherzò Perrone qualche tempo fa in conferenza. Dopo l’ultimo sopralluogo, alla vigilia della sfida al Teramo, aveva però notato progressi e definito il terreno di gioco «più duro, un campo invernale ma calpestabile». Così soddisfatto da programmare un allenamento. Poi la caldaia ha... raffreddato l’entusiasmo. La Salernitana per il futuro intende fare da sola: spera di avocare a sé la manutenzione del manto erboso e possibilmente la gestione dello stadio cittadino. L’ha confermato ieri il co-patron Mezzaroma, intervistato da Telecolore: «La gestione dell’impianto sarà uno degli obiettivi della proprietà per il prossimo futuro. Guardiamo con molta attenzione all’impiantistica e allo sfruttamento delle risorse, perché la voce “stadio” è uno dei ricavi più importanti, di questi tempi, per una società di calcio».

Pasquale Tallarino

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