«Stravedo per lui, in estate lo volevo a Lamezia»

Erra, tecnico della Vigor, è un estimatore dell’ala destra: «Assomiglia a Donadoni e Di Livio»

SALERNO. «Stravedo per Nalini e mi sarebbe piaciuto portarlo in estate a Lamezia». Il salernitano Alessandro Erra, tecnico della Vigor, è un “fan” dell’ala destra granata e l’accosta ai grandi crossatori degli anni ‘80/’90. «Nalini – dice – assomiglia a Donadoni e Di Livio».

È il prototipo di giocatore moderno?

«Ha un altro passo, è di altra categoria. Nalini è un calciatore moderno nel senso di atleta completo: salta l’uomo e va al cross con grande naturalezza ma è anche prezioso se deve dare manforte ai centrocampisti. Ha la corsa del numero 7 ma pure il tempo, il cuore e l’incursione della mezz’ala».

È arrivato tardi tra i prof. Un gap colmabile in ottica grande salto?

«Fa ancora in tempo perché sta bruciando le tappe ed è già passato velocemente dalla D alla Lega Pro giocata da top player. Inoltre la gavetta che avrebbe potuto frenarlo – lavorava in fabbrica e si allenava – adesso può diventare un punto di forza. Posso testimoniare che la gavetta non è un disonore ma un alleato: da calciatore sono partito dalla prima categoria e sono arrivato in B; da allenatore ho cominciato con i dilettanti e adesso cerco di farmi strada in sella ad una squadra professionistica».

Voleva Nalini alla Vigor Lamezia. E poi?

«Me ne aveva parlato Carmine Parlato, mio amico dai tempi del Padova. Pensavamo a lui perché è un calciatore classe ’90 fortissimo, un toccasana per il nostro progetto tecnico-tattico e per il budget della società che deve tener conto dei contributi federali. Veniva da una stagione così e così, condizionata da qualche stop per pubalgia. Invece era già guarito, la Salernitana già ci puntava e ora sta facendo benissimo. All’andata a Lamezia m’impressionò molto. Nel match di ritorno abbiamo preso le contromisure e siamo riusciti a limitarlo abbastanza».

Ha un difetto?

«Deve affinare il tiro in porta. Uno con le sue qualità può segnare di più».

Lotito lo paragona a Candreva e Behrami prima maniera. Lei?

«Candreva e Behrami sono per me interni di centrocampo. Nalini è un’ala vecchio stampo, come Di Livio e Donadoni».

Nell’ultimo turno ha sfidato il Melfi, prossima rivale dei granata. Un consiglio?

«Mai giocare sotto ritmo perché corrono». (p. t.)