Una porta per due

Strakosha-Terracciano, scatta il duello

La Salernitana deposita il contratto dell’ex catanese ma contro lo Spezia sarà titolare ancora il ventenne albanese

SALERNO. La Salernitana ha depositato il contratto di Pietro Terracciano. Il portiere 25enne, da giorni nei ranghi, presenza costante agli allenamenti, attendeva la conclusione di un passaggio burocratico, cioè il via libera della Federcalcio alla licenza nazionale del Catania dalla quale proviene. La Figc ha ammesso il Catania al campionato di Lega Pro, l’ha autorizzata ad iscriversi e quindi il Catania ha potuto perfezionare l’operazione della cessione di Terracciano alla Salernitana in prestito biennale con obbligo di riscatto in caso di promozione in serie A. Terracciano si accomoderà in panchina sabato prossimo all’Arechi, in occasione della sfida allo Spezia. Indosserà la maglia numero 1.

La “12”, invece, è già sulle spalle di Strakosha che sarà titolare. Perché la Salernitana dà fiducia al giovane portiere albanese, ha fatto una scelta, Torrente non gli sfilerà i guanti, ma chiede a Terracciano di lavorare sodo perché il campionato è lungo e nessun elemento è inamovibile. Pure in porta, dove solitamente gli equilibri sono consolidati, cristallizzati? Strakosha ha palesato impacci nel derby con l’Avellino. Fabiani e Torrente dissentono e in coro rettificano: «Un solo errore. Poi ha avuto gli attributi di riprendersi subito, nel bel mezzo di una partita delicatissima e di una settimana complicata, perché era reduce dalla trasferta al seguito della sua Nazionale. La reazione c’è stata e significa che il ragazzo ha personalità». Nel frattempo è arrivato Terracciano perché bisognava ovviare alla partenza di Frison. Pure in questo caso la società c’è sempre andata di cesello. Aveva fatto fare le visite mediche a Polito, dialogava con Terracciano ma nel frattempo ha sempre detto: «Arriverà un terzo portiere». Non “il portiere” ma un terzo portiere. Un modo per tenere tutti sulla corda o per ribadire le gerarchie? Il campo dirà. Nel frattempo Terracciano, che era in pausa di riflessione con il Catania, congelato dal club etneo soprattutto dopo l’esito burrascoso dell’inchiesta “I treni del gol” che è costata la retrocessione, attendeva con ansia il momento del deposito del suo tesseramento. Dopo il flirt di Taormina, durante il weekend organizzato dall’Adise, la Salernitana e il Catania avevano riparlato di Terracciano quando è stato dato il benservito a Frison, previa rescissione consensuale. Il Catania riprendeva a busta paga Frison, Terracciano era in esubero nella batteria dei portieri e la lunga trattativa con i siciliani (sotto contratto fino al 2019) alla fine si è conclusa con una mediazione: sì al passaggio alla Salernitana ma non a titolo definitivo, piuttosto in prestito biennale con obbligo di riscatto in caso di promozione dei granata in serie A. Campano di San Felice a Cancello, ha giocato l’ultima partita il 2 maggio: Catania-Livorno. L’ultima di sei gare: la stagione l’aveva cominciata lui, il 30 agosto contro il Lanciano, ma una frattura al metacarpo l’aveva messo fuori causa per due mesi. Dopo otto partite in panchina, il Catania l’aveva fatto ricominciare da dove era partito: nel girone di ritorno, a gennaio, Terracciano in porta di nuovo contro il Lanciano e poi contro la Pro Vercelli. Tra fine marzo e i primi giorni di aprile, altre due partite ravvicinate contro la “sua” Avellino e il Varese. E’ stato ingaggiato per coprire le spalle a Strakosha ma la Salernitana ha fatto una scelta e lui lo sa: il collega albanese è il portiere titolare, il club granata c’ha puntato e il 25enne Terracciano partirà in sordina, aspettando il suo momento, se arriverà.

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