SERIE B

Stefano Colantuono: «È necessario ripartire»

L’ex tecnico sposa la linea Lotito: «Oltre agli interessi da garantire, bisogna salvare il merito sportivo»

SALERNO - Stefano Colantuono lascia parlare le immagini e increspa la voce quando si parla dell’emergenza coronavirus. «Si tratta di una situazione drammatica, di un’emergenza nazionale che spaventa. Ha messo in ginocchio la Lombardia, toccando anche il resto del Paese in maniera grave. Stiamo vivendo giorni difficili in uno scenario davvero surreale contro un avversario invisibile». Le parole e i ricordi dell’ex tecnico granata tornano alla mente soprattutto quando si riaprono le pagine della sua carriera che l’ha legato, oltre alla Salernitana, in particolare a una squadra: l’Atalanta, massima espressione calcistica di Bergamo, la città italiana più colpita dall’epidemia.

Colantuono, lei a Bergamo ha scritto pagine di storia con l’Atalanta. Quanto fa male vedere la città soffrire così?

Ho trascorso anni bellissimi lì e sono davvero affranto per quanto sta succedendo. In questi giorni ho perso persone che conoscevo, è davvero terrificante. Ma allo stesso tempo sono sicuro che si rialzeranno e ritorneranno a sorridere.

Cosa ne sarà del calcio italiano?

Attualmente è impossibile decifrare così si farà in futuro, la situazione cambia di ora in ora. Nei giorni scorsi ero molto più ottimista nonostante i numeri. Dopo aver sentito il ministro Spadafora però qualcosa è cambiato. Lui ha espresso il suo parere, Tommasi potrebbe allinearsi e rendere tutto più complicato. Ovviamente conta soprattutto il pensiero dei presidenti in merito. Se il Governo ti impone lo stop non è possibile fare diversamente.

Lei quale soluzione sceglierebbe?

Bisogna riprendere perché la sospensione è arrivata a marzo quando le classifiche erano già definite. Come si fa a dire a Benevento, oppure al Monza, alla Reggina e al Vicenza che è tutto annullato? C’è il merito sportivo, oltre gli interessi da salvaguardare. Nemmeno la scelta di cristallizzare la classifica può essere presa in considerazione: non è pensabile di dare lo scudetto alla Juventus con la Lazio ad un solo punto e dieci partite da disputare, così come far salire in serie A il Crotone con il Frosinone dietro di una sola lunghezza.

Sabato Romeo

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