Sorpasso Gelbison Vince a Cosenza e torna capolista

Il vantaggio calabrese neutralizzato da Manzillo e De Cesare E al 95’ Spicuzza blinda i tre punti parando un rigore

COSENZA. Mettiamola così: per il Cosenza sarebbe meglio se evitasse di incrociare Erra. Già nella trionfale stagione 2007-2008 per i calabresi, da allenatore della Nocerina sbancò il “San Vito”. Si è ripetuto ieri: successo e sorpasso in classifica, con la sua Gelbison che guarda tutti dall’alto. Applausi a Spicuzza che al quinto dei sei minuti di recupero para un calcio di rigore a Mosciaro. Giornata perfetta per gli ospiti che portano a casa un successo con merito, nonostante le assenze pesanti.

La domenica del “San Vito” comincia con la festa al capitano dei calabresi, Aniello Parisi, che con la maglia del Cosenza ieri ha giocato la partita numero 200. Poi è sfida, con Gagliardi ed Erra che mandano in campo gli undici annunciati alla vigilia e in gran parte obbligati, viste le pesanti assenze da una parte e dall’altra. Il tecnico della Gelbison deve rinunciare a Pascuccio, Senè e Manzo, ma recupera Galantucci anche se ancora non al top. Un 4-4-2 quello di Erra capace a trasformarsi in 4-3-3 in fase offensiva grazie alla duttilità di Grimaudo.

Il primo sussulto della giornata lo firma proprio la Gelbison: erroraccio di Parenti e Parisi si “chiama” il giallo per fermare De Cesare lanciato a rete, sulla conseguente punizione Manzullo colpisce il palo con Straface immobile e praticamente battuto. Reazione del Cosenza che dopo due tentativi trova il vantaggio al 25’: conclusione di Liotti respinta dalla difesa, pallone che Parenti, con un po’ di fortuna, devia alle spalle di Spicuzza. Prima Mosciaro e dopo Liotti sfiorano il raddoppio per il Cosenza ma al 35’ Manzillo pesca il jolly dai trenta metri e batte Straface non esente da colpe. Prima del riposo Galantucci chiama alla parata con i piedi l’estremo calabrese.

Intervallo dedicato al ricordo della morte di Denis Bergamini, l’ex calciatore del Cosenza morto a Roseto Capo Spulico in circostanze ancora misteriose, il 18 novembre 1989.

Inizio ripresa e arriva il sorpasso della Gelbison: lancio di Manzillo, clamoroso liscio di Varriale (entrato a inizio ripresa al posto del disastroso Parenti) che consente a De Cesare di infilare Straface. Cala il gelo sul “San Vito” e Gagliardi mette un vestito tutto nuovo al Cosenza: 3-4-3 con i fratelli Arcidiacono (Salvo e Pietro) ai lati della boa centrale Mosciaro. Proprio Pietro Arcidiacono al 17’ si divora il pareggio, a porta praticamente vuota. Tre minuti e Spicuzza sfodera il colpo di classe: grande parata su rovesciata di Mosciaro. Attacca il Cosenza ma la Gelbison si difende bene: Erra si conferma grande stratega, la sua squadra tatticamente è impeccabile.

Titoli di coda al cardiopalma per la Gelbison: ben sei i minuti di recupero; al quinto arriva il rigore a favore del Cosenza per fallo di Magliocca su Mosciaro, ma Spicuzza ipnotizza l’attaccante e para il tiro dal dischetto. E così Erra lascia il “San Vito” con i tre punti in tasca. Come cinque anni fa.

Valter Leone

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