«Solo pezze a colori per giustificare sentenza assurda»

L’avvocato Aita sulle motivazioni della Corte Federale «Tanti appigli per gli ex tesserati della Nocerina al Tnas»

NOCERA INFERIORE. «Sono solo pezze a colori». Così Gaetano Aita definisce le oltre 30 pagine di sentenza pubblicata nella giornata di venerdì dalla Corte federale per giustificare l’illecito sportivo e la conseguente valanga di condanne subite dalla Nocerina e dai suoi tesserati. L’avvocato, da sempre vicino al club rossonero, ha seguito fin dal lunedì post-Arechi l’intera vicenda, preparando l’impianto difensivo sia in primo grado che davanti alla Corte federale.

E, a due mesi dal secondo grado, le motivazioni tirate fuori son quelle che s’aspettava: «Un modo per giustificare una sentenza a mio avviso assurda dovevano pur sempre trovarlo. E quindi han messo pezze a colori un po’ ovunque». Aita fa riferimento al principio del “ne bis in idem”, ovvero all’impossibilità di giudicare qualcosa di già giudicato. «Sono stato uno dei pochi a sollevare la questione. Il giudice sportivo s’era già espresso con lo 0 a 3 a tavolino e sulla base del referto arbitrale non aveva aggiunto altro, salvo poi rientrare nel merito dopo qualche giorno, addirittura rilevando elementi sufficienti per l’illecito sportivo. Inoltre, se l’arbitro avesse ritenuto simulazioni gli infortuni avrebbe dovuto sanzionarli immediatamente o quantomeno segnalarli nel referto di fine gara. Insomma, il giudice sportivo non si è attenuto al referto del direttore di gara, l’unico col potere di giudicare in quel momento».

Ci fosse ancora una società solida, si potrebbe coltivare un minimo di speranza con un eventuale ricorso al Tnas: «Sicuramente, ne potranno beneficiare i calciatori ed i tesserati che han deciso di proseguire oltre il secondo grado. Questa sentenza della Corte federale, basata su argomentazioni tutt’altro che valide sul piano giuridico, offre agli avvocati difensori diversi spunti per smontare l’impianto accusatorio di illecito sportivo». Insomma, anche dalle parole dell’avvocato Aita s’evince che s’è trattato di sentenza “politicizzata”. Aita, però, non usa lo stesso termine: «Se pensassi ad una cosa del genere dovrei smettere di praticare la professione di avvocato. Ma di certo le pressioni mediatiche hanno influenzato le scelte, portando ad applicare l’illecito per una cosa del genere. E poi mi chiedo cosa mai applicheranno da oggi in poi quando dovranno sanzionare illeciti basati su compravendita di partite. Parlano di gara e campionato alterato. In realtà il torneo è stato alterato in principio dalla mancanza di retrocessioni ed ancora di più dopo l’esclusione della Nocerina perché chi ha giocato le prime gare di ritorno contro i rossoneri non ha beneficiato dei tre punti come capitato dopo la sentenza».

Filippo Zenna

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