«Serve solo una scintilla i tifosi faranno il resto»

Toscano ha guidato i piemontesi lo scorso anno e fa le carte alla gara di domenica «In difesa si sono rinforzati con Poli e Troest, bisogna fare attenzione a Gonzalez»

SALERNO. «Il Novara è lanciato ma la Salernitana è arrabbiata. Se i granata sapranno stoppare i pericoli - tanti, perché affronteranno un’avversaria completa in tutto - può venir fuori l’impresa». Le sensazioni positive di Toscano danno forma a un pronostico che pende lievemente per la Salernitana. «Può farcela», dice “il cannibale”. Ex trainer del Novara, ora in pausa di riflessione e in aggiornamento dopo l’addio alla Ternana, ha vinto col Novara l’ultimo torneo di Lega pro e anche la Supercoppa battendo la Salernitana. All’Arechi ci saranno due neo promosse «ma non saranno allo specchio».

Perché?

«La Salernitana ha scelto di seguire gli esempi fortunati di Carpi e Frosinone: cambiare poco, nel salto dalla C1 alla B, per non cambiare tutto. L’ossatura l’ha conservata, sta facendo fatica ma c’entra più la sfortuna che la responsabilità del singolo, perché le prestazioni ci sono, pure di buona fattura. Il Novara, invece, ha scelto un mix: ha rinnovato potenziandosi in alcuni ruoli - penso a Poli e Troest - ma ha anche confermato tutti quelli che riteneva punti cardine della passata stagione. Fiducia ad Evacuo, Buzzegoli, Pesce, Vicari, Gonzalez. A parte Evacuo, che però ha dalla sua la fama di bomber, gli altri punti fermi la B l’hanno sempre fatta, da protagonisti».

La Salernitana si sta “aprendo” ai giovani. E’ la strada giusta?

«Gamba e freschezza sono le grandi alleate di una squadra di B: non puoi pagar dazio al cambio di temperatura e ai cicli di ferro con le gare ravvicinate, la squadra deve correre tutto l’anno e il ritmo è garantito solo se hai radice e ricambi giovani, oltre che di qualità. Dunque avanti coi giovani, lì dove si può: Odjer, Milinkovic, Empereur hanno impattato bene. Il Novara ha preso Dell’Orco, bravissimo calciatore del ’94, e punta pure su Faraoni e Corazza che hanno 24 anni».

Salernitana a digiuno da 7 gare. Come si reagisce?

«Serve la scintilla, Torrente e la squadra sanno che dovranno vivere la gara della possibile svolta come una finale. Mi è capitato di convivere con un lungo digiuno proprio a Novara l’anno scorso, nella prima parte della stagione. Giocavamo bene, riuscivamo anche a produrre un discreto calcio ma mi accorgevo che non eravamo equilibrati: non c’era sbocco, quindi pochi gol, e non eravamo ben coperti, quindi subivamo alla prima occasione degli avversari. La prima correzione fu il modulo: abbandonai il 3-4-3. Non a caso ha provato a sterzare all’inizio col modulo anche Torrente, che è preparato e competente. Però noi allenatori sappiamo che il modulo non è tutto: svolti davvero, se in campo cambia l’atteggiamento degli interpreti, tutti votati al sacrificio perché poi quando si è ad un passo dal tunnel deve interrogarsi e aiutarsi innanzitutto la squadra. A Novara svoltammo tra fine ottobre e metà novembre. Con le date ci siamo: è l’augurio che faccio pure alla Salernitana».

Come si ferma la sua ex?

«La Salernitana dovrà giocare compatta. Negli spazi larghi Evacuo e specie Gonzalez andrebbero a nozze con la loro velocità di gamba, pensiero, esecuzione. Corazza è imprevedibile. Faragò, Signori e Viola conferiscono solidità a una squadra che già subisce poco ed ha pure corretto la fase difensiva. Tende a prender gol nel finale, complici concentrazione e atteggiamento. Se la Salernitana sarà paziente fino al 95’, potrebbe venir fuori la sorpresa». (p. t.)

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