«Scafati staserà proverà ad allungare la serie»

SCAFATI. Prima partita senza domani per la Givova nei playoff di Legadue nei quarti contro Pistoia. Dopo il 2-0 in Toscana, Scafati deve vincere per non uscire dai playoff. La serie si sposta da questa sera al Palamangano (ore 20:45, diretta streaming su legaduebasket.it e Sportube 4). Se vince Scafati, si rigioca sempre al Palamangano sabato sera. Altrimenti la stagione della Givova finisce stasera. In casa Scafati c’è grande voglia di provare almeno ad allungare la serie.

«Sono fiero dei miei ragazzi. A Pistoia hanno dato tutto. È chiaro che adesso Pistoia ha nelle mani il match point ma io preferisco pensare ad una gara per volta. Con la zona li abbiamo messi in difficoltà e sicuramente la faremo ancora e proveremo anche altre cose. Ho ancora fiducia». Parole di Demis Cavina, tecnico della Givova che però rischia di perdere Andrea Ghiacci che in gara-2 ha rimediato una distorsione alla caviglia sinistra. Dovrebbe farcela invece il folletto statunitense Mays, indiavolato a Pistoia, che ha avuto problemi muscolari. Ma la vigilia di gara-3 ha vissuto anche delle polemiche innescate da Paolo Moretti, allenatore di Pistoia. «Il metro arbitrale non mi è piaciuto e ci ha danneggiato. Se succede questo in casa, figuriamoci cosa dovremo aspettarci in trasferta. Un metro diseguale che ha favorito gli avversari».

A Scafati queste dichiarazioni non sono piaciute, soprattutto dopo le prime due sfide. Un fallo tecnico contro Cavina ha svoltato nell’ultimo quarto gara-1, mentre in gara-2, Slay, colpito alla bocca da una gomitata, è stato costretto a mettersi due punti di sutura e stare fuori molti minuti, mentre Mays, pure ha rischiato di farsi male seriamente per un colpo proibito. Sulle parole di Moretti, Cavina glissa. «Non togliendo nulla ai meriti sul campo di Pistoia, dico che entrambi i match sono passati in tv e tutti hanno potuto vederli».

Chi non le manda a dire è il gm Gino Guastaferro: «La critica di Moretti è esagerata. Sull’arbitraggio dovremmo recriminare noi. La sua è una tattica spiccia per mettere le mani avanti. La classe arbitrale gli concede tanto, protesta di continuo ed è sempre fuori dal suo box».

Luca Di Russo

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