il giudice sportivo

Sannino non la passa liscia: un turno per la bestemmia

Squalificato il tecnico granata: dalle immagini tv non arriva l’aiuto sperato La società non farà ricorso, lunedì sera sulla panchina ci sarà il vice Fiorin

SALERNO. «Avviso ai naviganti: se ascoltiamo bestemmie, saremo intransigenti». Nel raduno ligure d’inizio stagione, svoltosi a La Spezia alla presenza di allenatori, capitani e dirigenti, il settore arbitrale aveva già messo in guardia: niente sconti. Ieri, dunque, la stangata è arrivata puntuale: Beppe Sannino, allontanato a Latina dall’arbitro Pinzani a causa di una bestemmia che lui ritiene di non aver mai pronunciato, è stato squalificato per una giornata dal giudice sportivo. “L’espressione blasfema è del 44’ del primo tempo”, spiega il dispositivo e l’ha rilevata il quarto ufficiale di gara, cioè il signor Viotti. La Salernitana ha provato a smontare l’accusa ma non c’è riuscita. In sede, nel primo pomeriggio, il club ha visionato invano tutte le immagini di Sky: ha cercato la prova tv, ha portato più volte indietro il filmato della partita ma nel montaggio non c’è traccia del labiale dell’allenatore granata, nessuno può rileggerlo. Gli si sente solo dire, a cose fatte, «perché mi caccia?».

Inoltre è quasi impossibile impugnare e far cassare la squalifica di un turno e quindi la società ha evitato di scomodare l’avvocato Gianmichele Gentile, il legale di fiducia del co-patron Lotito. Fu possibile intervenire, invece, in serie D, all’epoca col Salerno Calcio. Nella lontana trasferta di Arzachena, Carlo Perrone fu espulso, beccò due giornate, ricevette lo sconto e saltò solo la sfida al Progetto Sant’Elia (in panca Fantoni). Fu allontanato per proteste. La bestemmia di Sannino, invece, è una primizia dell’era Lotito-Mezzaroma, per quanto riguarda gli allenatori e anche per il tecnico di Ottaviano, in carriera. Non per i tesserati granata in generale, perché ci sono precedenti che riguardano giocatori. Lo scorso 15 marzo, dopo una sostituzione che l’aveva lasciato scontento, Davide Moro uscì dal campo borbottando. “Ha bestemmiato”, scrisse la Procura Federale portando la questione sul tavolo del giudice sportivo e anche in Corte d’Appello. In entrambi i casi, l’accusa fu respinta e venne tutto archiviato. Con questa motivazione: «Dall’esame delle immagini televisive, non è stato possibile comprendere in maniera inequivocabile se Moro ha bestemmiato o meno». In passato, era stato invece squalificato il difensore Michele Murolo dopo la trasferta di Alessandria “per aver bestemmiato - scrisse il giudice - e per aver preso a calci la porta dello spogliatoio”.

Adesso, suo malgrado, Sannino sarà il caso” da portare all’attenzione generale, nel nuovo consesso arbitrale, per dire che i tesserati erano stati avvisati. Chi andrà in panchina lunedì sera con la Pro Vercelli? Ci si comporterà com’è più volte accaduto l’anno scorso, quando Menichini (pure lui allontanato a Perugia, ma riuscì a cavarsela con un’ammonizione) era sprovvisto del suo vice Andrea Bonatti, l’ultima volta a Cagliari. In occasione delle gare casalinghe senza l’allenatore, la distinta viene compilata lasciando vuota la casella e dando al suo vice, in questo caso Fiorin, mansioni da primo tecnico: se occorrerà, potrà alzarsi e dare indicazioni alla squadra. Con lui siederanno il dirigente accompagnatore, l’addetto all’arbitro, il medico sociale e il fisioterapista. Per Fiorin debutto assoluto da primo allenatore: non gli era mai capitato, neppure con i dilettanti. «Ci conosciamo da 25 anni con Sannino - disse Fiorin in ritiro - ho sempre lavorato come vice, mi sono formato nei settori giovanili di Milan e Monza».