San Giovanni Bosco Una scuola di valori prima che di pallone

Il presidente Mimmo Viscido: «Continuiamo il lavoro di papà Tante difficoltà ma ci divertiamo con le regole della strada»

SALERNO. La Scuola Calcio San Giovanni Bosco prende forma intorno agli anni Sessanta grazie a Luigi Orlando Viscido, nella zona di Torrione, grazie anche alla collaborazione, in fasi e tempi diversi don Mario Romano, don Giovanni Pirone e don Giovanni Masullo. Nel 1980 nascono i Centri di Avviamento allo Sport e la Libertas San Giovanni Bosco apre quello del calcio, forse il primo in assoluto, a Salerno, e con esso la Scuola Calcio con il contributo di Rocco Olivieri, Mimmo Viscido e Tommaso D’Angelo.

«L’ha fondata nostro padre, - racconta Mimmo Viscido, oggi presidente dell'Associazione - che aveva una vocazione speciale per San Giovanni Bosco, il Patrono dei giovani. Papà aveva a cuore la cura, l’educazione. e il futuro dei giovani. Quest’eredità, alla sua morte, l’abbiamo raccolta io e Pasquale che proviamo a trasmettere quei valori fondamentali nella vita, prima che nel calcio. Negli anni qualcosa è cambiato: prima si giocava soprattutto per strada e, devo dire, che un po’ questa tradizione l’ho voluta mantenere. Ogni domenica organizziamo partite senza troppe “regole”, o meglio impostiamo quelle della strada: niente rimesse laterali o dal fondo, si gioca sempre fino allo sfinimento».

Dove si svolge la vostra attività?

«Noi ci alleniamo al campo dell'Azienda del Gas e al De Gasperi. Le strutture sono introvabili e con costi enormi. Ma non molliamoi.

Come vi collocate nel mondo del calcio giovanile salernitano?

«Siamo un’isola felice. Vincere o perdere a noi non interessa. Non ci cambia l'umore, è col divertimento che si ottengono i risultati».

Vi ritenete più educatori o allenatori?

«Da noi non si dicono parolacce e c’è rispetto per gli avversari. Cerchiamo anche di evitare le esasperazioni del calcio. Possiamo ritenerci sia educatori che allenatori».

Qualche ragazzo interessante è passata dalle vostre parti?

«Negli ultimi anni abbiamo dato quattro ragazzi al Salerno Calcio di Zeoli e un ’98, Luca Mercogliano, è ancora con la Salernitana. Senatore e De Rosa, ad esempio, hanno giocato in C. Abbiamo anche dato, prima ad Isidoro, e attraverso di lui, alla Juve Manzo, un ragazzo che poi ha dovuto lasciare i sogni di gloria per via di un ginocchio malandato» .

Ma il vostro primo talento ha un nome... familiare?

«Si, Pasquale Viscido è il primo vero prodotto di successo della Scuola Calcio. A soli 16 anni già vestì la maglia della Salernitana in serie C con gli allenatori Tom Rosati, Viviani e Leonardi».

Senza strutture, ovviamente, non riuscite ad organizzare un torneo tutto vostro?

«Anche noi abbiamo una nostra tradizione. Festeggiamo S. Giovanni Bosco a gennaio. Organizziamo una sorta di triangolare che termina con i nostri ragazzi che premiano, con una medaglia, gli avversari al centro del campo».

Avete spazio anche per la solidarietà?

«Cerchiamo, nel nostro piccolo, di aiutare l’Associazione Bambini di Antonio Gallo».

Alfonso Pierro

(18 - continua)

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