IL TRIONFO

Salerno rende onore ai suoi “campioni” della Ginnastica Artistica

Festa in città per Maresca, Lodadio e Bartolini: hanno conquistato tre medaglie ai Mondiali

SALERNO - La meglio gioventù della ginnastica artistica italiana festeggia a Salerno. Tre campioni mondiali che hanno scritto pochi giorni fa in Giappone pagine storiche dello sport azzurro, grazie a una tripletta di medaglie dal sapore dei record. Salvatore Maresca, atleta stabiese, ma rinato proprio a pochi chilometri di distanza dalla sua terra d’origine, ha infatti centrato il bis dopo l’esordio con bronzo degli Europei di Basilea. Un altro podio, ancora una volta terzo posto, anche a Kitakyushu, dove da debuttante ha regalato due prestazioni da urlo, alle qualifiche prima e in finale poi. Thor ha cullato a lungo il sogno di conquistare in terra nipponica una medaglia d’argento agli anelli, strappatagli in extremis proprio da un altro italiano, Marco Lodadio, che ha però contribuito a una doppietta da urlo nella categoria. Nessun rammarico per l’atleta rinato nella Ginnastica Salerno, che l’ha recuperato dopo un momento della sua vita e della sua carriera non dei più semplici, riportandolo al top della forma e consentendogli di conquistare la maglia della Nazionale. «Ricordatevi sempre che nessuno vi busserà alla porta e vi porterà qualcosa in mano già bello e fatto.

Ma chi ha fame, troverà sempre da mangiare», ha dichiarato il 28enne di Castellammare di Stabia, rinato proprio grazie all’intuizione di Antonello Di Cerbo e alla perseveranza di Marcello Barbieri, tecnico del sodalizio cittadino chiamato anche lui in Nazionale come ct. Gioia quindi doppia per la Ginnastica Salerno, anzi tripla, considerando l’epico exploit di Nicola Bartolini, il primo della storia della Ginnastica Italiana nella specialità, che prima d’ora aveva fatto registrare solo due bronzi negli anni Sessanta, con una prestazione perfetta che gli è valsa il gradino più alto del podio a 24 anni di distanza dall’impresa di Yuri Chechi. Anche il cagliaritano, passato in estate alla Pro Patria Bustese, dopo un’esperienza in Campania, dove pure ha ritrovato sé stesso, mettendosi alle spalle anni difficili e gravi infortuni, merito anche di un quadriennio di duro lavoro che l’ha portato dal rischio di abbandonare l’attività agonistica alla rivalsa condita da un’impresa senza precedenti. (s. m.)