SERIE A

Salerno, Castori riprende fiato: «Salvezza a tre punti»

Elogia i giocatori e glissa sull’esonero: «Le critiche? Me ne frego»

Salernitana, Aya e Ruggeri lavorano ancora a parte

«Questa rimonta è la dimostrazione che la squadra è viva ». Fabrizio Castori si tiene stretto il primo punto in classifica e la prestazione della sua Salernitana. Nonostante l’ultimo posto in classifica, il pari con il Verona permette al tecnico granata di avere tanti motivi per cui sorridere. «Abbiamo dimostrato che siamo in crescita, confermando dopo pochi giorni la prestazione importante fatta con l’Atalanta. Questa rimonta sposta tanto, finalmente sto ritrovando la mia Salernitana ».

Un pari arrivato dopo una girandola di emozioni lunga novanta minuti, con la paura di una panchina sempre più traballante al doppio svantaggio dell’Hellas, messo ko dalla doppietta di Kalinic . Poi la rimonta, il grido d’orgoglio e coraggio lanciato dalla sua squadra, dura a mollare proprio come chiede il suo allenatore. «Una sconfitta ci avrebbe messo spalle al muro, inutile girarci intorno - la disamina di Castori - . Invece abbiamo dimostrato di essere in crescita, di avere fame e carattere, alzando l’asticella della qualità delle prestazioni. Nonostante il doppio svantaggio siamo rimasti in partita, credendo nella possibilità di poter rimontare e confermando la tenuta mentale del gruppo anche nel momento di massima difficoltà. Negli spogliatoi, all’intervallo, avevo detto alla squadra che ero sicuro di poterla rimontare. Lo abbiamo fatto mettendoci gamba ma soprattutto ritmo, con un finale in crescendo che mi lascia ben sperare. Mi tengo questi segnali positivi: sto ritrovando la mia squadra, completamente diversa da quella vista nelle prime tre sconfitte, più forte sia a livello atletico ma soprattutto solida mentalmente». Reazione di cuore e di carattere, per evitare una sconfitta accarezzata poco prima dell’intervallo che avrebbe messo a forte rischio il futuro del tecnico di Tolentino sulla panchina granata.

«Questo è un discorso che non mi interessa. Delle critiche me ne frego, non mi faccio togliere energie da questo giochino. Penso solo alla squadra, la preservo dalle critiche, concentrandomi solo sul campo. In fondo, la salvezza è lontana appena tre punti», la battuta serafica del trainer granata, consapevole però della necessità di un cambio di passo. Perché, alla botta d’autostima per il morale, ora occorre però iniziare a correre, con il percorso a cavallo fra settembre e ottobre che si preannuncia come il “ciclo verità” per il destino sia della squadra granata che del tecnico marchigiano. «Dobbiamo ancora migliorare molto ma è normale dopo aver modificato in corsa il nostro assetto. Ci sono tanti errori che vanno corretti soprattutto da quando abbiamo cambiato modulo, passando al 3-4-1-2 che ci permette di creare di più e di essere più incisivi a livello offensivo ma ora ci costringe a rivedere dei movimenti in fase di non possesso. La cosa più importante da fare ora è preservare la scintilla arrivata da questa rimonta e macinare punti, mettendo in campo le idee giuste ma soprattutto il cuore».

Un cambio di modulo ideato per permettere a Ribery di potersi esprimere al meglio: «Sono soddisfatto perché l’intera squadra si è messa a disposizione per inserire nel proprio motore la qualità di questo campione», l’ammissione di Castori. Orgoglio e determinazione, sentimenti visibili sul volto e negli occhi di Cedric Gondo , ultimo arrivato e autentico trascinatore della Salernitana. Con l’Atalanta era andato vicinissimo al gol al debutto, appuntamento solo rimandato di qualche giorno, piazzando la zampata pochi secondi prima dell’intervallo, fondamentale per tenere in vita una partita saldamente tra le mani dell’Hellas Verona. «Ha fatto molto bene ma non avevo dubbi perché sa interpretare benissimo il mio calcio - la carezza di mister Fabrizio Castori - . Per noi è importante perché ci permette di attaccare con continuità la profondità oltre a sposarsi bene con tutti gli attaccanti a disposizione ».

Sabato Romeo