AD AVELLINO

Salernitana, un derby per la svolta

Lombardi respinge la contestazione dei tifosi e sprona Mutti: "Riscatteremo lo 0-4 di due anni fa"

Il derby è dietro il campo di Casignano, il derby di Avellino è alle porte. La Salernitana arriverà domani al Partenio sull’onda emotiva del cambio tecnico, spinta alle spalle anche dal vento della contestazione. I tifosi hanno scosso i calciatori e Lombardi. E’ un momento delicato per il patron: giorni fa, ad Eboli, è stato invitato a mettere mano alla tasca ed a comprare giocatori. Sono volati consigli e parole in libertà. Qualcuna ha spiazzato il patron. «Non me l’aspettavo ma sono pronto ad affrontare le difficoltà, fortificano e danno maggiore consapevolezza dei propri mezzi e delle volontà - ha chiarito Lombardi a Lira Tv - la curva discendente è finita. Ripartiamo da Avellino, ripartiamo da Mutti, vogliamo cancellare il 4-0 di 2 anni fa».
I tifosi granata non potranno assistere alla partita e perciò hanno incitato in anticipo. Con lucido pragmatismo hanno parlato chiaro a Mutti ed al patron. S’aspettano il botto, s’aspettano il colpo di spugna. Male che vada, tollerano che si porti a casa la "ics". Altrimenti scalano l’organigramma e la contestazione arriva in cima alla piramide. D’altra parte, saltato Castori, in attesa di gennaio, la società non ha altri paraventi. «Si cambia l’allenatore perché i campanelli erano suonati», spiegava Lombardi. «Paga sempre il tecnico in quanto non si possono mandar via 20 giocatori», aggiungeva Fabiani. Il popolo ha preso la palla al balzo e ha scosso i calciatori: «Sabato si vede se tenete gli attributi». Il buongiorno a Mutti: «Fatti prendere i calciatori. Ricordati che sabato si va ad Avellino». Al quarto anno di gestione, Lombardi s’è tenuto fin qui abbastanza lontano dalla bufera. Paroloni ebolitani a parte, l’ombrello si è sempre aperto prima della grandine. Ecco perché il derby dovrà riportare il sereno, è un esame pure per il club. In Irpinia non bisogna farsi risucchiare, per non azzerare il bonus-Mutti, per non arrivare a strapiombo alla sfida cruciale con l’Ascoli, quindi per affrontare in casa tra 7 giorni una gara-salvezza da preparare col sostegno e non con l’arrabbiatura della tifoseria. Ecco la delicatezza del derby: il calendario lo serve dopo 4 ko di fila, può rappresentare il brodino e il trampolino di lancio o acuire la crisi che il club ha tamponato giocando la carta Mutti. Ora servono i fatti. «Presidente, caccia i soldi e compra. Gliel’hai detto che se perdono ad Avellino è meglio che non tornano proprio?». Detto da tifosi moderati, senza sigla, fa specie. Mutti c’ha messo un attimo a tastare il polso all’ambiente e percepisce palpitazione, attesa da straregionale. L’ha tastato soprattutto al materiale umano che allena. Ha già annunciato che tra la gruviera in difesa e il mal d’attacco gli toccherà curare prima la retroguardia «perché se diventi precario in difesa, fai fatica anche nella proposta offensiva». All’esordio nel derby, primo di 2 spareggi salvezza, dopo l’esonero di un collega e il bottino desolante di zero punti in un mese, Mutti sceglierà uno spartito giudizioso. Baderà al sodo per spazzare la grandine.
Pasquale Tallarino