Salernitana, un’altra tappa verso la B

Ma Menichini non si fida dell’avversario: «Classifica bugiarda per i pugliesi, servirà una grande prestazione per superarli»

SALERNO. Ieri sera Menichini ha dato un’occhiata a Messina-Benevento. «Cosa mi aspetto? Beh mi aspetto...». Il mister granata aveva un desiderio ma l’ha celato. Poi davanti la tv ha “gufato” un po’ ma sapeva che la Salernitana sarebbe stata comunque capolista a prescindere dai sanniti. Ora più che mai, i granata sono artefici del proprio destino, “condannati” a vincere. Il Barletta non è squadra di prima fascia e il rischio è sottovalutare l’avversario di tappa. «Non deve capitare e non capiterà - ha detto Menichini che ha ritrovato la parola in conferenza pre gara dopo un mese e mezzo di digiuno - Ho già catechizzato sufficientemente i calciatori. È una gara difficile: se vogliamo fare risultato, dobbiamo fare una grande prestazione. Il Barletta in casa ha perso solo due partite col Benevento e col Matera, merita più della posizione in classifica che occupa».

La Salernitana, invece, è schiacciasassi, vince da sei gare di fila, è in linea con l’obiettivo d’inizio campionato. Così forte e ammazza-record, però, non l’aveva immaginata neppure Menichini. «Era difficile pronosticare una classifica prima di Natale come quella che stiamo avendo, confortata da record fuori casa, prestazioni e media punti - ammette l’allenatore della Salernitana - Quando sono venuto qui a Salerno non mi sono neppure posto il problema. Il mio obiettivo era conoscere subito bene l’ambiente, la squadra, le qualità dei singoli giocatori e su quelle caratteristiche tarare un modulo. Pensavo di partita in partita e la filosofia non è cambiata: continuo a farlo, penso all’avversario di turno. Siamo avanti, questa vetta l’abbiamo conquistata con tanto sacrificio, fatica, sudore, vogliamo mantenerla ma non possiamo andare a Barletta per gestire questa situazione altrimenti quando si entra in campo facendo calcoli poi si fa male».

La difesa a tre stopper sarà riconfermata: «Trevisan sta bene, convive sempre con questa botta tremenda. Se l’ho convocato vuol dire che è tra i disponibili e poi decido sempre alla fine. Può colpire di testa ma deve sempre mettere il turbante. Parlo con lui, valuto un po’ le sue risposte –-osserva Menichini facendo pretattica - Abbiamo trovato buoni equilibri con lo schieramento a tre centrali e questo è un dato di fatto. Non è detto che sia però lo schieramento definitivo. Sto facendo capire ai giocatori che tenere la palla è importante perché avere possesso significa anche difendersi senza subire, far stancare gli avversari e arrivare a concludere appena è possibile».

In attacco giocherà Gabionetta con Calil. L’allenatore sceglie la coppia brasiliana e opera un netto distinguo tra i due aspiranti partner di Calil: «Gabionetta viene da due gol e ha giocato di più. Mendicino, invece, dopo l’infortunio ha fatto solo una partita a Cosenza, ma in questo momento a livello di forma sta meglio Gabionetta».

Pasquale Tallarino

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