Salernitana, ultimo squillo da applausi

Netto successo contro il Teramo in uno stadio semi-vuoto e senza striscioni per la protesta ultras contro i Daspo

SALERNO. Tre giorni di attesa per sapere se metterà le mani su un altro trofeo, però l'ultimo squillo merita gli applausi. Non ci sono Lotito e Mezzaroma, e non ci sono nemmeno i ventimila, all'Arechi. Solo 12 giorni dal tripudio nel derby, dalla coreografia che ha fatto il giro del mondo eppure pare un altro stadio, senza striscioni (se non quello dei tifosi del Teramo per Armandino) e senza cuori che palpitano. Si respira un'atmosfera diversa da quella che questa Salernitana avrebbe meritato nel giorno dell'ultimo atto di una cavalcata emozionante. La nuova primavera pare essersi stoppata proprio quando andrebbe assaporata appieno: colpa della pioggia, della Supercoppa che non tira, della protesta degli ultras contro una serie indiscriminata di Daspo, ma magari pure colpa del fango piovuto in questi ultimi due convulsi giorni su una squadra affamata e feroce, dalla prima all'ultima di campionato. E che assalta pure il Teramo. Per nulla scalfita dai sospetti che spirano da Catanzaro, quasi a voler ribadire ancora una volta che è forte, degli avversari e dei sospetti. Libera dagli schemi e dalle tensioni di campionato, gioca brillante, come volesse metterci il marchio, affonda e segna quando sono trascorsi che 20 secondi. Gabionetta parte da metà campo, si beve tre avversari ed infila Narduzzo. E' una Salernitana coi cerotti (ne mancano 7) che però corre; Menichini non ci sarà in B e vuole lasciare, anche lui, con una vittoria. Impreca quando Calil fallisce rigore e ribattuta (irretito dalla solita sceneggiata di Cristea), quando Gabionetta non centra la porta dopo due slalom mozzafiato, quando Russo si incarta sul tiro di Fiore. La Salernitana nella ripresa s'accende, segna Cristea e poi Lanzaro, quello che finora non aveva mai segnato, quello che più degli altri meritava il gol. Sguardo al cielo e pugno alzato: magari servirà pure (se il Teramo domenica batte il Novara per 1-0, 2-0 o anche 3-1) ad alzare la Supercoppa. Tanto per ribadirlo: la Salernitana è la più forte della Legapro e chiude applaudendo i mille della curva che urlano "Questa volta sì, serie B serie B".

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