Salernitana spettacolo E l’Arechi si infiamma

Gol di Ginestra, Guazzo e Perpetuini: travolto l’Aprilia davanti a 8000 tifosi

SALERNO. Finalmente. Perchè una gara così all’Arechi mancava da anni, finalmente perchè una prestazione così è il miglior spot per richiamare i tifosi allo stadio. La Salernitana stritola l’Aprilia, lo disarciona accendendo tutti i cavalli di un motore ancora non sfruttati a pieno, scavallando sulle corsie esterne; gli toglie aria e respiro, metri e convinzioni. Gli macchia il ruolino immacolato, lo costringe alla prima sconfitta stagionale rifilandogli 3 gol (i laziali avevano la miglior difesa con 4 reti subite nelle prime 10 giornate) senza incassarne nemmeno uno (la capolista aveva il miglior attacco del girone, scettro ora ai granata a segno in tutte le gare del torneo) e senza mai realmente rischiare di prenderlo, gli rosicchia punti (ora è a - 5, e domenica l’Aprilia sfida la seconda, il Pontedera), e soprattutto lancia un segnale forte, inequivocabile, al campionato. La rincorsa al primato continua, sempre più vigorosa e decisa, l’avventura in Seconda Divisione comincia a sembrare una semplice pratica, accompagnata finalmente da emozioni e calore. In ottomila applaudono, contenti e soddisfatti: è record stagionale di presenze all’Arechi, sempre più fortino inspugnabile. Numeri da primato: sesta vittoria nelle ultime 7 gare, 20 punti nella gestione - 8 gare - Perrone.

È una Salernitana da applausi. Intensa, perfetta, applicata. Aggredisce l’Aprilia, lo schiaccia in area, lo soggioga con la forza e con lo spirito: si lancia all’assalto come un’indemoniata. Punta ad afferrare subito la presa: la prende dopo un amen, e non la molla. Esterni alti: Chirieletti e Cristiano Rossi sono due molle, elastici con cui la Salernitana si fionda all’attacco mostrando i muscoli e la voglia. Da tempo, da anni, che non si ricordava un inizio così. Cinque minuti, i primi, di assedio. Il fortino laziale vacilla, capitola quando una triangolazione Perpetuini-Mancini spalanca la porta a Ginestra atterrato platealmente in area. Rigore inequivocabile, realizzazione glaciale del bomber. Perrone è spiritato, lo spartito affidato alla truppa è semplice: aggredire l’Aprilia, andare sopra ritmo. I giocatori eseguono: non pesa l’assenza di Montervino (out per febbre), il modulo 3-5-2 in fase offensiva è una rivelazione, in fase difensiva Chirieletti e Cristiano Rossi affiancheranno il trio alla perfezione. Il pubblico - finalmente numeroso e rumoroso - apprezza, accompagna l’azione dei granata che non si placano. Sentono l’odore del sangue, puntano ad uccidere la sfida. Mancini è un uncino, arpiona palloni e li serve ai compagni. Guazzo si fionda, finge l’assist a Ginestra ma vuole il gol che trova con una sassata da fuori che sorprende il portiere avversario e incendiare l’Arechi che si spella le mani. Sono passati 12’ e la sfida al vertice è già finita, ha già un padrone. Un avvio così davvero non si ricordava da tempo. In pugno la partita, i granata l’amministrano mostrando saggezza ed equilibrio. Nessun pericolo se non su una penetrazione di Sassano che Chirieletti anestetizza con una diagonale perfetta. Ed è proprio la prova dei due esterni che si rivela decisiva per i granata che commettono un solo errore nella seconda metà del tempo: arretrare troppo il baricentro senza sfruttare le praterie. Ripresa sullo stesso spartito ma più blanda perchè i granata cominciano ad andare in riserva. L’Aprilia fa solo il solletico, Perrone cambia modulo e uomini, Cristiano Rossi fa il fenomeno (Capua dilapida), Mancini sforna assist (Zampa dilapida) e sfiora il gol da urlo che arriverà all’ultimo istante con un tiro all’incrocio di Perpetuini. Suggello ad una prestazione perfetta che termina in tripudio. L’Arechi si spella le mani, la Salernitana è tornata.

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