Claudio Lotito

IL FUTURO

Salernitana, solo sacrifici

Lotito e Mezzaroma hanno imposto l'austerity sul mercato al ds Fabiani

La cosa più difficile non è comunicare il cambiamento ma abituarsi, quindi accettarlo. E’ difficile perché il calcio è un’azienda atipica: la proprietà segna ma il tifoso sogna. Se non può farlo, continua ad amare la Salernitana, un po’ meno chi è al timone. Il cambiamento però è necessario e la Salernitana si è imposta la cura dimagrante. E’ cominciata un mese fa, quando i co-patron cerchiarono la passività (1,5 milioni di euro) e Fabiani chiese se doveva smantellare la squadra. Ceduto Coda - ma non basta – cominciano ad arrivare «provviste finanziarie – parole di Mezzaroma – per operare in entrata». Pare un gioco di parole ma non lo è affatto: i tempi sono cambiati nonostante sia passato poco tempo. «Lotito.. ah Lotito: vai a Cortina a Natale, Pasqua e Ferragosto: i soldi ce li hai, buttali un po’ da questa parte, nella Salernitana». Era il 25 aprile 2015, giorno della promozione dei granata in serie B. Quel giorno, dopo l’abbraccio e i complimenti al co-patron, Vincenzo De Luca in corsa all’epoca per la presidenza della Regione Campania pronunciò la formula magica. Chiese la serie A e Lotito, avvolto nel cappotto color cammello, prese tempo: avrebbe dovuto rinunciare alla Lazio.

Oggi, invece, mette in conto di poter fare a meno delle quote della Salernitana già in serie B, se riuscisse a balzare su quella famosa poltrona di Lega – ultimo pass utile per la Federcalcio – entro fine luglio. Nel frattempo il 4 luglio c’è l’assemblea ordinaria che servirà anche a sancire nuove alleanze, in attesa della convocazione per l’assemblea elettiva. «E’ stata una grande avventura. Prepariamoci ad aprire un nuovo ciclo, credo ci siano tutte le condizioni. Non aggiungiamo altro: affidiamoci a Lotito che ha fatto l’abitudine ad un ambiente un po’ lamentoso, ha portato avanti la sua progettualità e non si è fato condizionare da mugugni e lamentele». Sono passati appena due anni dalle parole di apprezzamento di De Luca, pronunciate nella mix zone dello stadio Arechi, e pare un secolo. Non solo perché l’attuale Governatore s’è complimentato di recente col Benevento, neo promosso in serie A, ma soprattutto perché la Salernitana, che pure aveva battuto il Benevento nel calcio d’agosto ma non solo, fa i conti col budget.

La proprietà ha messo a disposizione 5 milioni di euro per la gestione complessiva ed è stato imposto un tetto salariale non superiore ai 160mila euro per gli stipendi dei giocatori che saranno ingaggiati. Lotito, di recente, ha spiegato «che non è possibile rimetterci ogni anno 3-4 milioni di euro». Poi s’è lasciato andare alla battuta sorniona, rivolta all’ambiente salernitano in genere: «Non mi pare che poi nei nostri confronti ci sia stata tutta questa gratitudine. Mi sbaglio?». Lotito si riferisce in minima parte ai tifosi (1,8 milioni di euro d’incasso al botteghino), perché guarda all’humus, cioè al terreno fertile, alle condizioni imprenditoriali per operare, alle ricadute, al coinvolgimento e collaborazione.

Insomma la Salernitana non è blindata. «E’ una passione ma anche un investimento – ha detto Marco Mezzaroma che difficilmente proseguirebbe da solo l’avventura in granata, nel caso in cui Lotito venisse eletto presidente di Lega B – Dovessero esserci le condizioni, non chiuderemmo la porta a nessun acquirente».