serie b

Salernitana, sfata il tabù

In 9 sfide a Pisa non ha mai vinto: 65 anni fa l'ultimo gol segnato all'Arena

SALERNO. Chiamatelo tabù, o anche disgrazia. Sportiva, ovviamente. Perché la Salernitana, che tra poco più di due anni diventa squadra con storia centenaria, non s’è ancora tolta lo sfizio di andare a Pisa e tornare a casa con l’intero bottino. Nove tappa in Toscana in visita ai neroazzurri e la miseria di soli 5 pareggi e 4 sconfitte. Se n’è tornata (quasi) sempre con la coda tra le gambe la Salernitana.

A proposito di Coda. Dopo quattro gare consecutive in cui ha timbrato il cartellino s’è fermato con l’Ascoli. Sfortunato coi legni, ma serviranno anche i suoi gol per superare quella che è la miglior difesa del torneo e provare ad interrompere una maledizione nel tentativo di continuare a sognare un posto nei playoff. Perché oltre ai tristi numeri che vedono ancora vuota la casella dei successi a Pisa latitano anche le reti segnate in casa dei toscani. Era il 20 gennaio dell’ormai lontanissimo 1952 e Giovanni Castagnola, ala vecchio stampo, tutta corsa e sacrificio, non avrebbe mai potuto immaginare di entrare a modo suo nella storia dei granata. Con un semplice gol, nulla di più, perché la sua rete servì a pareggiare il momentaneo vantaggio pisano siglato da Lenci. È una storia che appartiene al secondo dopoguerra e forse nessuno avrebbe potuto pensare che da quel momento avrebbe avuto inizio la maledizione di Pisa. Dopo Castagnola il nulla: nelle successive trasferte a Pisa la Salernitana non riesce mai ad andare oltre lo 0-0 (in tre occasioni) ed esce sconfitta di misura nel campionato 1978/79. Claudio Di Prete, dopo aver fatto uscire in lacrime dal Vestuti Walter Zenga, si tolse lo sfizio di segnare anche nel ritorno decretando di fatto l’ultima sconfitta della Salernitana all’Arena Garibaldi (i tifosi del Pisa hanno annunciato sciopero ed entreranno solo nella ripresa).

Per calare il poker e non interrompere la marcia trionfale non basterà ritrovare confidenza con il gol a Pisa. Servirà riproporre una solidità difensiva che la coppia di centrali riesce ultimamente a garantire sicurezza ed affidabilità all'’intero reparto. Al fianco di Bernardini ci sarà ancora Tuia (mediana confermata, unico dubbio tra Improta e Rosina nel tridente), unico tra le fila dei granata ad essere in campo anche nell’ultimo precedente a Pisa, durante il pari a reti bianche di Lega Pro (2013/14). Ma questo è l’anno dei tabù sfatati per la Salernitana e sognare non costa nulla. A Vicenza, in una trasferta ostica e tradizionalmente sfavorevole, la Salernitana ha conquistato il secondo successo esterno stagionale. Nonostante i numeri facessero rabbrividire (un solo successo in 19 apparizioni, conquistato nel lontanissimo novembre del ’49) Busellato aveva dato un calcio alle statistiche. Ha fatto lo stesso Coda al “Matusa” di Frosinone, campo che prima dell’1-3 di quest’anno aveva visto vittoriosi i granata in una sola occasione. Contro l’Ascoli invece è arrivato il terzo successo consecutivo in campionato: un simile percorso la Salernitana non riusciva ad inanellarlo dal 2015, quando però si disputava la Lega Pro e le vittorie contro Reggina, Paganese e Lupa Roma servirono a dare lo slancio verso il trionfo finale. Il quarto sigillo non è cosa semplice ma nemmeno impossibile. Perché c’è sempre una prima volta e la carica dei 400 cuori granata può rendere tutto un po’ meno complicato.