Salernitana, ritorno al passato

Macalli ribadisce la linea del raggruppamento meridionale: «Basta farsi calcoli, sì ai derby»

SALERNO. Una volta, negli anni ’80, era la “Signora della C”, la nonna. Adesso la Salernitana ritorna da matricola e col passo da rincorsa nel campionato che le apparteneva per blasone. Punta a vincere ma la concorrenza sarà spietata. I granata ritroveranno una C1 profondamente cambiata: l’azzeramento delle retrocessioni abbassa il livello tecnico di almeno la metà delle partecipanti ma d’altra parte questo è l’ultimo torneo col trampolino dei playoff, allargati fino alla nona posizione. Significa che almeno una decina di squadre potrebbe attrezzarsi per raggiungerli. Sarà una lotteria: non c’è certezza di vincerli e non c’è certezza riguardo i gironi, che potrebbero veder mischiate sudiste e nordiste oppure prevedere un taglio orizzontale, tenendo dentro tutte le meridionali, in barba ai rischi di ordine pubblico. Raggiunto telefonicamente, il presidente di Lega Pro Macalli si prepara a un altro braccio di ferro: «I club rivali facciano conto di giocare già in serie B, nel girone unico. Perché la C dovrebbe farsi tanti problemi? Perché ogni anno le stesse storie sulle suddivisioni? Se pensano che calcolando il girone più comodo si vince in modo più facile, sbagliano di grosso. Anzi, ho potuto constatare che alla fine proprio quelli che studiano a tavolino perdono di vista l’obiettivo e non vincono. La posizione che devono assumere i club è il silenzio: zitti e basta, perché decide la Lega. Le campane nello stesso girone? Può essere, il problema per noi non sussiste». Poi una stoccata alle società che potrebbero essere non in regola al momento delle iscrizioni: «Il problema non sono i gironi, ma avere presidenti capaci di gestire società a livello finanziario. In questo momento la Lega è alle prese con il budget previsionale che le società devono presentare. Fossi nei presidenti, mi preoccuperei di non sforare, altro che il girone cuscinetto per evitare il derby oppure l'avversaria di blasone, così elimino una concorrente ancor prima di giocarci. Comunque aspettiamo il Consiglio Federale. Appena avremo la lista completa delle aventi diritto, stileremo i gironi».

S’è espresso pure Ghirelli. Il dg di Lega Pro è intervenuto a Sky Sport. Manco a dirlo, ha parlato di ordine pubblico, riferendosi all’invasione di campo dei tifosi del Lecce (4 giornate a porte chiuse da scontarsi nel prossimo torneo e 15mila euro di multa): «È vergognoso, è la negazione del calcio. Un girone del Sud e uno del Nord? Vedremo. Perché no?». Se fosse tutto meridionale, la Salernitana avrebbe derby con Nocerina, in difficoltà, Paganese, orientata a un campionato di transizione e valorizzazione dei giovani, Benevento, col portafoglio illimitato. L’Ascoli è in grave crisi economica, il Barletta potrebbe cambiar proprietà e non se la passa bene, il Catanzaro è pronta a rilanciare, l’Ascoli è in grave crisi. Il Lecce è scottato dalla retrocessione, frastornato dopo gli incidenti, patron Tesoro riflette ma il club punterà a vincere come Perugia e Pisa. Outsider l’ambizioso l’Aquila, occhio alla retrocessa Grosseto ma patron Camilli annuncia che vuole cederla gratis. Se, invece, passassero altri criteri di formazione dei gironi, bisognerebbe far attenzione alle ambizioni di rivalsa della Cremonese, alla forza economica della Pro Vercelli. Il Venezia ha voglia di ritornare nel calcio che conta come la Salernitana. Il Vicenza, che può cambiare proprietà, retrocede dalla B e l’Entella l’ha sfiorata.

Pasquale Tallarino

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