Salernitana, quanta qualità lì in mezzo

Montervino inesauribile motorino, Esposito regista dai piedi buoni, Volpe dinamico esterno. Ed è tornato Perpetuini...

SALERNO. Una squadra gioca come le “dice” di fare il proprio centrocampo: se nella terra di mezzo ci sono piedi buoni e le idee zampillano, «si può dormire su tre cuscini». Lo ha detto Montervino che è capitano e mediano della Salernitana. È stato anche motorino inesauribile in una notte da incorniciare, contro il Lecce: per molti una piacevole sorpresa; altri, invece, sostengono che c’era da aspettarselo perché il mercato d’agosto ha aggiunto grandi firme, quindi concorrenza e motivazioni.

Prima della partita, ammirando lo stadio Arechi pieno di tifosi innamorati, Montervino ha voluto chiamare a sé Iannarilli, Chirieletti, Mounard e Gustavo, cioè quelli del dopo-default, quelli che s’erano fidati della serie D, categoria di passaggio, col nome provvisorio. In pochi anni tutto è cambiato, compreso il centrocampo che ha facce nuove (tranne il capitano), gente sveglia, motivata, che ha fatto la B a vincere, collaudata.

Una squadra gioca come gioca il centrocampo e Volpe le ha trasferito dinamismo, guizzi, sagacia tattica. Poi ad un certo punto s’è specchiato perdendo un pallone rovente che ha mandato in gol il Lecce e Sanderra s’è arrabbiato. Unico neo di una notte bella, nella quale la Salernitana e i salernitani hanno capito d’aver ritrovato una mezz’ala che farà la differenza. Poi c’è la diga e lo schermo. «Il contratto ce l’aveva già - tuonò Lotito quando presentò Esposito - non è un saldo di fine stagione ma farà la differenza nella porzione di campo funzionale alle sue caratteristiche». Sottile e pungente, il co-patron mandava input all’allenatore che aveva bocciato Zampa molto prima del 2 settembre, gong di mercato, e che adesso pare non rimpianga più Sacilotto, il suo pupillo a Latina. Perché Esposito gioca due tocchi e via, perché nel momento in cui la Salernitana ha prodotto il massimo sforzo nella fase difensiva, raccogliendosi in trenta metri di campo, Esposito ha saputo piantarsi tra due linee di quattro giocatori, perno del 4-1-4-1.

Adesso è tornato anche Perpetuini, silenzioso protagonista e stakanovista della gestione Perrone. Playmaker e all’occorrenza interno di centrocampo, impeccabile professionista, ha giocato in C2 per oltre 2500’ fermandosi raramente per provvedimenti del giudice sportivo. Poi un provvedimento l’aveva preso Lotito: al momento del ballottaggio estivo con Zampa, aveva tenuto in granata il centrocampista della scuderia Zavaglia, lasciando a Perpetuini l’onere di allenarsi da solo, per due mesi. Ora l’orizzonte è cambiato, anzi rovesciato.

Pasquale Tallarino

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