Il gol di Coda

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Salernitana, punto d'oro col Verona

Inizio tutto in salita per i granata che rischiano molto. Poi il bomber agguanta i veneti

SALERNO. Un colpo di Coda, dopo quasi un’ora di sofferenze, imbarazzi, affanni e inferiorità in mezzo al campo basta e avanza alla Salernitana per arginare un Verona troppo spocchioso e poco concreto, per mettere un altro punto in carniere e per uscire indenne da un mini ciclo iniziale tutto in salita.

Il tecnico granata Sannino, per il suo debutto in panchina all’Arechi davanti a oltre ventimila spettatori, va sul sicuro, riproponendo il 3-5-2 e dieci-undicesimi degli interpreti usciti con un incoraggiante pari dalla trasferta con lo Spezia. Il tecnico della Salernitana rinuncia inizialmente a Zito per l’esordiente Vitale, fa accomodare accanto a sè in panchina anche gli ultimi arrivati Ronaldo, Marchi e Della Rocca, in attesa che si aggreghi al gruppo Perico.

Sull’altro fronte non ci sono Pazzini (fermo ai box per infortunio), Fares, ma c’è Ganz (sedici volte a bersaglio l’anno passato nelle file del Como) al centro della prima linea a conferma dell’organico sopraffino a disposizione di Pecchia. Che nel tridente offensivo del suo 4-3-3 può contare anche su due esterni di grande qualità come Siligardi e, soprattutto, Luppi. E proprio Luppi sguscia via come un’angulla a Mantovani, dopo 6’, Bernardini è in ritardo nella chiusura e Ganz, spalle alla porta, controlla, carica il destro e fulmina Terracciano.

La Salernitana fatica a prendere le misure all’avversario, è soggiogata dalla maggiore qualità del centrocampo scaligero e rischia di finire di nuovo al tappeto: un rimpallo (15’) apre un varco a Siligardi, Terracciano s’impappina lasciandosi sfuggire la sfera, ma ci mette poi una mano per respingere il tap-in ravvicinato di Luppi. Scampato il pericolo, conquistati possesso palla, coraggio e metri, gli uomini di Sannino cominciano a farsi minacciosi dalle parti di Nicolas: Coda (24’) non inquadra il bersaglio di testa su un cross invitante di Odjer, Nicolas si supera d’istinto (26’) su un pallone incocciato da Vitale ma reso insidioso da un tocco sotto porta di Donnarumma e poi (27’) s’aiuta con i piedi (27’) sul piazzato di Busellato deviato da un difensore. Il Verona, però, è sempre dentro la partita, ha idee, risorse ed energie in mediana per innestare Ganz (29’: fucilata dalla distanza, smorzata da Bernardini e respinta da Terracciano) e Siligardi (38’: sinistro potente ma impreciso), che sfiorano di nuovo il raddoppio. L’intervallo giunge a mettere fine ad una supremazia, tecnica e tattica, quasi imbarazzante del Verona.E lo spartito non sembra cambiare in avvio di ripresa, quando (3’) Terracciano alza in angolo un tiro di Romulo. Ma il Verona commette l’errore di specchiarsi troppo. E la Salernitana, con la più scontata delle trame offensive – cross dalle trequarti di Vitale e stacco imperioso di Coda – trova (16’) l’1-1 quasi inatteso. Il Verona sembra perdere certezze e intrapendenza. E i granata ne approfittano con una triangolazione (29’) Vitale-Donnarumma-Vitale che mette i brividi a Nicolas. Finale senza grandi emozioni (eccezion fatta per una provvidenziale deviazione di Vitale al 95’ su una maligna punizione di Valoti) e con un pari che per la Salernitana e i ventimila dell’Arechi ha il sapore quasi di una mezza vittoria.

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