Salernitana, parte l’assalto ai playoff

I granata provano a sfatare il tabù Pontedera. Perrone s’affida a Foggia e Mendicino nello scontro diretto contro l’ex Grassi

SALERNO. Due date, due squadre, la stessa lungodegenza: il 27 ottobre, Perrone esordiva in sella alla Salernitana col colpaccio (l’ultimo) a Benevento e il giorno dopo, in posticipo, mister Indiani, anzi Grassi, guidava il Pontedera alla vittoria in casa (l’ultima) contro la Nocerina. Tre mesi dopo, toscani e granata si sfidano per afferrare il nono posto che vale i playoff e un futuro più sereno. La Salernitana è uscita per 90’ dalle tenebre ma non basta, non è ancora guarita, anzi Perrone si gioca di nuovo il rischiatutto. Lontano dall’Arechi, forse lontano pure dai co-patron sebbene Lotito potrebbe affacciarsi al “Mannucci” perché la Lazio ha giocato ieri, il trainer granata sarebbe orientato a dar fiducia di nuovo a Luciani a destra, scartando Scalise dalla formazione base. È più di uno spiffero, la probabilità c’è tutta. Anticipata, venerdì scorso, da queste dichiarazioni: «Tutti criticate Luciani, dite che non gioca bene. La penso diversamente, a me non è affatto dispiaciuto». Tentazione forte sulla maglia numero due ma pure sul partner di Tuia: non è affatto scontato che giochi Bianchi, Perrone medita e tiene in ballottaggio ancora Siniscalchi. Il tecnico scioglierà le riserve prima del match ma è chiaro che se ci fosse una scelta appannaggio dei vecchi cognomi, limitando “l’aria nuova” all’impiego di Fofana dal 1’, il peso del risultato, in un senso o nell’altro, sarebbe grandissimo, rafforzando o indebolendo la figura dell’allenatore in base all’esito.

Ha una logica cambiare subito volto alla difesa-gruviera; ha una logica pure cambiarla a metà, magari solo con Bianchi che l’allenatore ha fortemente voluto, insieme a Sembroni, ancor prima dell’avvento di Fabiani come uomo mercato. Pontedera è il bivio nuovo, Pontedera è la squadra spauracchio (per gli ascolani no: 2-0 a novembre al “Del Duca”, con Scalise nelle vesti di rifinitore). In due anni di sfide, la Salernitana non è mai riuscita a batterla e l’anno scorso in trasferta pareggiò in rimonta, al fotofinish. In Toscana dicono che Grassi, il pupillo che Perrone opzionò l’anno scorso a febbraio salvo poi ritrovarselo adesso contro, giochi sotto tono da quattro, cinque partite. A Pontedera, però, ambiento ovattato, nutrono una specie di venerazione per il bomber del campionato e gli perdonano tutto. A Salerno, invece, il principino Foggia sta diventando un comune mortale e ha vissuto una settimana di forti motivazioni dopo le forti pressioni e le prestazioni scadenti che l’avevano spinto a chiedere il cambio domenica scorsa, nell’intervallo di Salernitana-Gubbio. Grassi-Foggia è una sfida nella sfida, è la qualità che non conosce tramonto contro la qualità che non sta trovando sbocco e rischia di diventare lusso, spreco. Ora bisogna svoltare: a 5 giorni dalla conclusione del mercato che può sempre riservare sorprese, Foggia deve illuminare la Salernitana e aiutarla a superare il Pontedera approfittando del contemporaneo passo falso del Grosseto nell’anticipo. Se andasse male, la sconfitta sarebbe sanguinosa, perché il Pontedera giovedì deve recuperare pure la partita col Viareggio e potrebbe staccarsi.

Pasquale Tallarino

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