Bollini e Fabiani

L'INTERVISTA

«Salernitana, ora vali tanto»

Il ds Fabiani: «Il patrimonio della rosa è di 8-9 milioni. Sono partito da zero»

SALERNO - Le perdite da coprire col portafoglio degli investitori «sono un dato di fatto ma non vanno dimenticate le patrimonializzazioni di giocatori semi sconosciuti, diventati un tesoretto». Il ds Angelo Fabiani dice che la Salernitana è «una società in salute», nonostante la politica di ringiovanimento e alleggerimento del monte ingaggi imposta dalla proprietà. Che tipo di mercato farete? «Di equilibrio e monitoraggio, pronti ad intervenire appena ne avremo la possibilità». Cioè dopo le uscite? «Il bilancio in ordine è il punto di partenza per ogni azienda. Se da un lato c’è la perdita di 1,5 milioni di euro, dall’altro c’è un parco calciatori che prima valeva zero e adesso 8-9 milioni di euro». Dunque servirà sacrificare qualcuno per sbloccare l’im- passe? «Quale impasse, chi l’ha detto? Stiamo facendo le nostre scelte e la nostra cernita. Bisogna sempre capire dove ci porterà il mercato e per quale obiettivo. Noi siamo su una bilancia che pende senza dubbio dalla parte delle patrimonializzazioni. Ci può stare che una plusvalenza vada a compensare straordinariamente una perdita». La cessione di Coda sarebbe una plusvalenza. Lo accontenterete? «E’ fuori dubbio che sia arrivato a parametro zero e che ora abbia un valore. Accontentare, però, è un termine offensivo nei confronti del professionista. Baderemo all’equilibrio di mercato e a quello che ci riser- verà». Con Ceravolo sarebbe uno scambio alla pari... «Faccio un discorso in gene- rale, svincolato dagli attaccanti: in un contesto di mercato, se ci sono le condizioni per intavolare discorsi si ascolta e si ragiona sempre.

Vale per tutti i tesoretti: non solo Coda ma anche Odjer, Mantovani e Donnarumma». Donnarumma è a scadenza. Difficile ricavarne moneta. E’ così? «Ha un altro anno di contratto e credo che nel dubbio a un calciatore convenga sempre giocare». Le formazioni cominciano dal portiere. Si riparte da Gomis? «Si riparte da ciò che mette a disposizione il mercato. Alcuni atleti hanno altri interessi. Non ci fasciamo la testa: tutti sono utili e nessuno è indispensabile». Bollini è l’allenatore giusto? «Da quando è arrivato, ha fatto sempre bene». Perché non firmate ancora? «Solo un dettaglio». Progetto giovani? Lotito ha tirato in ballo il modello Lei- cester... «Forse con voi. A me non ha mai fatto un discorso di questo tipo. Mi spiego: fatta salva l’ossatura che già c’è, metteremo dentro qualche giovane in più.

Le squadre non si fanno con l’almanacco: abbiamo elementi in organico e ne cerchiamo altri». Bernardini e Tuia prolungheranno con la Salernitana? «Sono abituato a valutare il presente e non il futuro. Bernardini l’ho portato io contro tutto e tutti, perché tirarono fuori la storia dei treni del gol ma avete visto tutti che ragazzo è: persona perbene, un professionista a tutto tondo. Tuia ha già prolungato una volta, al mio arrivo. Vedremo cosa ci riserveranno le prossime settimane». Il fratello procuratore di Rosina ha fatto sottolineature. Risponde? «Io non perdo occasione per stare zitto». Signori s’è detto lusingato dal corteggiamento granata. Promesso sposo? «Signori è un signore». Cosa promette ai tifosi? «Il massimo impegno in un campionato difficile. Non dobbiamo vendere fumo: il tifoso è intelligente, preparato, non si fa abbindolare».