«Salernitana, ora un’altra promozione»

Molinari si accinge a stipulare il rinnovo di contratto, ringrazia la società, sprona i compagni e pronostica la serie B

SALERNO. È alla soglia delle 400 presenze in carriera, gioca tra i professionisti da quando aveva 20 anni e ad aprile ne compirà 39 festeggiando con la Salernitana. Molinari, il dioscuro della difesa, ha detto sì al club e s’accinge a stipulare il contratto. La Salernitana non ha guardato alla carta d’identità: punta su un calciatore solido, integro. Un portafortuna: è andato già tre volte in B con maglie diverse - Gallipoli, Frosinone, Juve Stabia - e ha perso una finale playoff nell’Ascoli.

Molinari, quanto manca?

«Un soffio. Mi relaziono al procuratore, a lui ho demandato tutto. Se mi dice che siamo alle rifiniture, io gli credo».

Contento di restare?

«È una cosa bella. Il percorso che ho iniziato l’anno scorso non era per battere i record e dirsi addio. Ho sempre sperato di vincere e proseguire perché credo di aver dimostrato di essere un calciatore ancora importante. Dopo che la Juve Stabia mi aveva scaricato in B, ho dato tutto me stesso, c’ho messo impegno, passione. Ovunque abbia giocato, ho sempre cercato motivazioni e Salerno me ne ha date in abbondanza. Poi ho trovato un club che ha saputo apprezzarmi come uomo e come professionista».

Che C1 sarà?

«Dura, perché ci sono tante squadre che ambiscono al salto: se da un lato non ci sono retrocessioni, dall’altro tanti club vogliono uscire dal budello perché dal 2014 il format e la compressione delle categorie aumenteranno il coefficiente di difficoltà. Nocerina e Perugia sono rimaste: basta fare qualche nome per capire che è già cambiata l’aria, perché cambiano nomi, piazze, blasone, stadi, aspettative».

Quanto cambierà la Salernitana?

«Non credo tantissimo. Ci vorranno rinforzi ma non dimentichiamo le cose belle realizzate tutti insieme: i nostri record d’imbattibilità, i gol a raffica realizzati dai bomber. Sono la fotografia dei valori e della solidità».

Può prendere forma un attacco a tre G: Ginestra, Guazzo, Grassi. Le piace?

«Niente male: potenziale di una cinquantina di gol nei piedi. Ginestra e Guazzo hanno meritato: sono cecchini. Grassi non l’ho vissuto nello spogliatoio ma l’ho affrontato. In un campionato stracciato da noi, non mi sono rimasti impressi tanti avversari. Lui, però, è uno dei pochi che ci ha dato filo da torcere e portarlo dalla nostra parte sarebbe un bel colpo».

Sa che Ginestra sgobba per potenziare il ginocchio e farsi trovar pronto per il ritiro?

«Ciro è un gran professionista ma anche garanzia di vittoria. Con lui in squadra sono andato in B a Frosinone ed a Gallipoli»

Non c’è due senza tre?

«In verità, l’anno prossimo saremmo a 4 perché abbiamo vinto la C2 a Salerno. Non lo dimentichiamo facilmente: tutti dicono che dovremo ancora dimostrare e che la C1 sarà un’altra cosa. Ogni passo a suo tempo. Nel frattempo siamo in C1 dopo una rimonta straordinaria, che va celebrata».

Gioca al Sud da anni, è un meridionale d’adozione. In quale girone collocherebbe la Salernitana?

«Nel girone B, non c’è paragone. Magari ci sarà più agonismo ma il richiamo al campanile fa bene al calcio di terza serie e porterà ancor più gente allo stadio. Così sono tutti contenti? Eh sì, forse..».

I giovani sono pronti?

«Vincere a Salerno vale 10 campionati. Adesso c’è il curriculum, si sono fatti le ossa. Tutti hanno dimostrato. Chi ha avuto chance in coda al campionato le ha sapute sfruttare».

Serve un difensore di piede mancino?

«A destra mi trovo meglio».

Rinaldi è ai saluti. Le dispiace?

«Spero resti. Ha fatto un torneo straordinario, ragazzo speciale anche dentro lo spogliatoio, ha contribuito ad amalgamare il gruppo».

Pasquale Tallarino

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