Salernitana, ora è finita la rivoluzione

Centrocampo completamente trasformato nel giro di un anno. Il commovente saluto di Moro, Odjer è l’unico superstite

SALERNO. Le date quasi si sovrappongono ma i grafici divergono e l’allenatore (cambiato) ha scritto con il gesso altri cognomi sulla lavagnetta: un anno dopo, la rivoluzione è terminata e il centrocampo della Salernitana ha nuovi padroni. Nel 2015, il 6 settembre, i granata esordivano all’Arechi opponendo all’Avellino l’incursore Andrea Bovo, il capitano Manolo Pestrin, la mezzala Daniele Sciaudone.

Idolo e riserva. L’ex Avellino Antonio Zito, che poi sarebbe diventato l’idolo della tifoseria dopo aver praticamente deciso da solo la finale d’andata playout con il Lanciano, aveva conquistato la fascia sinistra ma con il Verona farà panchina perché è più adatto a giocare come ala in un centrocampo a quattro.

Il congedo. È andato via pure Davide Moro. «Lascio Salerno con un groppo in gola e in modo inatteso – ha detto al sito ufficiale della società – perché soltanto pochi giorni fa avevo effettuato un nuovo trasloco. Lascio per ragioni legate al mio privato: dovevo tornare nel Centro-Nord. Il corteggiamento della Cremonese mi ha indotto a riflessioni. Ringrazio proprietà e società per la sensibilità, i tifosi per il loro inconfondibile calore».

Il superstite. Se Moro non correrà più per la Salernitana, chi porterà la croce a centrocampo? Alza la mano Moses Odjer, il “tesoretto” costato 800mila euro per il riscatto. Il ghanese è l’emblema di un centrocampo che cambia pelle, perché lui stesso ha cambiato ruolo: faceva la mezzala e adesso il tecnico Giuseppe Sannino gli chiede di piantarsi al centro della mediana, muovendosi frenetico. Dovrà correre anche per Alessandro Rosina, che a propria volta perde metri ma non raggio d’azione, schierato da finta mezzala.

I nuovi padroni. Eccoli, dunque, i nuovi protagonisti del centrocampo della Salernitana: Odjer che Sannino tiene nell’ovatta in queste ore a causa dell’adduttore affaticato, Rosina che ha sostituito Pestrin e ha preso i gradi di capitano finiti a Benevento sul braccio di Moro, infine Massimiliano Busellato che è un maratoneta.

L’andamento lento. Invece Moro è andato via e la Salernitana allo scadere del mercato ha tesserato Ronaldo Pompeu. Arrivato a gennaio, ha un ingaggio di mezzo milione di euro ma ha brillato solo nella trasferta di Ascoli e poi si è spento. Si è allenato un mese e mezzo, è rimasto nel limbo ma dopo la telefonata con Claudio Lotito, Sannino ha intuito e gli ha parlato chiaro: «Ronaldo, se devi restare con me, preparati a recuperare in un anno quello che non hai fatto negli ultimi tre. Devi stare incollato al pallone, capito? Lo devi seguire e non ti devi staccare». Ronaldo farebbe il titolare in quali circostanze? Se la Salernitana giocasse con Rosina trequartista e se Odjer si spostasse a destra per sostituire Rosina. Ieri in amichevole, però, Sannino ha voluto anche sperimentare l’utilizzo di Ronaldo da regista, in una mediana molto offensiva (modulo 3-5-2) che ha previsto nel primo tempo anche l’impiego di Rosina sul fianco destro del brasiliano.

La novità. Se, invece, mancasse Busellato, toccherebbe a Francesco Della Rocca sostituirlo. L’ex Perugia è abituato ai trasferimenti all’ultimo secondo. Dall’Umbria arrivano buone referenze: ha giocato tanto nel girone d’andata, nel centrocampo a due mediani (ieri nel 4-4-2 del secondo tempo faceva coppia con Odjer) oppure da mezzala sinistra del centrocampo a tre. Nel girone di ritorno, a Perugia, ha giocato talvolta da trequartista ma poi si è eclissato quando sono esplosi Prcic e Zebli. Il suo difetto è la mira sotto porta: fa pochi gol.

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