serie B

Salernitana-Novara, Il duello tra Coda e Evacuo: vita e dieta da bomber

Il centravanti di Scafati ha rotto il digiuno grazie alle lasagne della mamma. L’attaccante di Cava insegue il primo gol all’Arechi e prenota una bistecca

SALERNO. Uno brama e brucia per il primo gol all’Arechi con la maglia della Salernitana: la corsa sotto la Sud, la gioia sfrenata, la fine di un lungo digiuno, l’inizio dell’idillio. L’altro sogna il riscatto, la rivincita, una domenica diversa dall’ultima volta all’Arechi: lui, bomber da 177 gol in carriera, strattonato quasi dall’arbitro Illuzzi che gli infila i guanti, lui improvvisato portiere per due volte battuto - prima Mendicino, poi Gustavo - dai granata in rimonta sul Benevento nel recupero. Una sfida nella sfida, quella tra Massimo Coda e Felice Evacuo, attaccanti di Salernitana e Novara che domani si incroceranno sul prato. Di casa.

Perchè il primo è nato (famiglia di sportivi, 4 sorelle di cui due pallavoliste) e vive a Cava, l’altro è cresciuto a Scafati: in pochi chilometri il seme che germoglia lungo percorsi diversi ma in fondo abbastanza simili. Coda a 16 anni lanciato da Campilongo in C2: va in Svizzera per crescere, e anni dopo deve emigrare in Slovenia per affermarsi come bomber: 18 gol, il titolo di capocannoniere e quello di miglior giocatore della A slovena. Evacuo parte invece dalla Turris: la Lazio ne resta fulminata, se lo prende giovanissimo, Zaccheroni lo fa esordire in A poi lo molla. Serie A solo assaggiata pure da Coda: a Bologna Bisoli e Pioli lo giudicano acerbo, lo scorso anno appena Donadoni lo lancia (gol e assist) si rompe il crociato. Sei anni di differenza e carriere diverse, eppure da anni accompagnati da ingombranti etichette.

Coda il talento in attesa di sfondare, Evacuo bomber della C. Oltre 400 partite in carriera per il 33enne attaccante: 4 promozioni, 157 reti ma solo 16 in B, 13 nel Frosinone 8 anni fa e tre adesso, col Novara. Undici maglie diverse, idolo a Nocera e Avellino, storiche avversarie della Salernitana. Coda di reti ne ha segnate 40 in carriera ma di gare ne ha giocate 240, spesso però solo spezzoni. Gli piace giocare di sponda, muoversi in funzione della squadra, sotto l’imponente massa muscolare si nasconde un ragazzo timido che martedì ha festeggiato i 27 anni invitando i compagni per cementare l’intesa e stringere un patto: sa che la Salernitana l’ha preso per i gol, ora c’è da ripagare attese, speranze.

Evacuo è più stoccatore, il cuore batte per il Napoli ed Higuain, domani all’Arechi ci sarà tutta la famiglia in tribuna ad incitarlo. Mamma Lidia e papà Alfredo due settimane fa l’hanno aiutato pure a rompere il digiuno: da Scafati hanno portato mozzarelle e lasagne. La scorpacciata è servita: ultime due gare e tre gol. Finito il digiuno ma pare pure le provviste, tanto da dover ripiegare sulla paniscia (risotto di verdure e carne), piatto tipico piemontese. Rotto il digiuno a Lanciano, Coda adesso ha un doppio appuntamento: il gol della vittoria all’Arechi e poi una fiorentina da divorare.

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