Salernitana, non fermarti sul più B...ello

Menichini a Vercelli s’aspetta una prova di coraggio e s’affida al tandem Coda-Donnarumma per la seconda vittoria di fila

SALERNO. «È fondamentale non fermarci sul più bello: dobbiamo provare a vincere a tutti i costi. Ragazzi, per Vercelli vi chiedo tanto equilibrio e possesso palla». Prima del dettato asciutto al sito ufficiale, Menichini ha fissato l'obiettivo di tappa all’ora della colazione, radunando la squadra a metà campo per il discorso di rifinitura. Oggi al "Piola" ha in mente una gara d'assalto, alla ricerca della doppia vittoria che la Salernitana fin qui non ha mai trovato. Arrivasse ora, la catapulterebbe finalmente nella fascia playout e inguaierebbe la Pro Vercelli che si trova al momento in zona franca, in attesa della penalizzazione che farà retrocedere il Lanciano di parecchie posizioni.

Menichini alla squadra ha chiesto coraggio, le ha detto “avanti” ma chissà se avrà aggiunto l'avverbio fondamentale, cioè “adagio”. È un passaggio cruciale, determinante. L’attesa vigile - e non la prima mossa a tutti i costi - oggi per la prima volta non sarebbe sinonimo di paura ma darebbe forma ad una strategia intelligente e preziosa, perché scompaginerebbe i piani della Pro Vercelli che non è abituata a fare l'andatura ma imposta le partite sulla difesa e il contropiede. La squadra di Foscarini, che era bestia nera della Salernitana già ai tempi del Cittadella, è solita invitare gli altri al gioco: aspetta e poi ribalta in contropiede, guadagna metri e fa gol sfruttando le parabole provenienti dai calci d'angolo e di punizione battuti da Mammarella, il mancino ex di turno che il ds Fabiani aveva sondato a gennaio quando trattava Gatto.

Occhio, dunque, alla Pro Vercelli che è battibile (7 ko in casa) ma sa anche ferire mortalmente (7 vittorie interne), se le si concede spazio per la ripartenza. Occhio a farsi condizionare dall'ambiente ovattato e dal fattore campo ribaltato (350 salernitani nel settore ospiti, al seguito dei granata tantissimi tifosi residenti al Nord) perché la Pro Vercelli è abituata a giocare nell'acquario e sa punire i peccati di presunzione. Bagadur ci sarà: il dolore al piede è passato e lo stopper croato farà coppia con Empereur. Donnarumma inseguirà a Vercelli l'acuto che fuori casa gli manca da cinque mesi, precisamente dal 21 novembre a Latina. In trasferta “la spalla” di Coda non è sempre nel vivo del gioco e potrebbe di nuovo accadere a Vercelli, se la giocata più frequente sarà il lancio a lunga gittata di Ronaldo perché mezz’ali e Odjer avranno innanzitutto il compito di oscurare i dirimpettai. Menichini, però, correrà il rischio: non rinuncerà alle due punte, terrà in panchina Zito (non convocato Schiavi), non utilizzerà Oikonomidis e Nalini da esterni avanzati d'attacco per il 4-3-3 più spinto, almeno non dall’inizio, ma li schiererà mezz’ali di un centrocampo che può diventare pure a quattro facendo indietreggiare Odjer.

«Grazie anche alla vittoria ottenuta sul Latina ci avviciniamo alla gara di Vercelli con il morale giusto -ha detto Menichini - Sappiamo che al “Piola” ci aspetta una sfida difficile, la prima di sette finali, ma siamo pronti e sicuri del nostro lavoro. In questi giorni ho cercato di pungolare la squadra sulla concentrazione. Questo gruppo non ha mai vinto due partite di seguito ma ora è necessario trovare continuità di risultato e per fare questo dobbiamo mantenere alta la concentrazione. Dovremo fare attenzione sulle palle inattive».

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