SERIE A

Salernitana-Monza 3-0, le pagelle dei granata

Gyomber è un gladiatore, Ochoa cala la saracinesca

Ochoa 7,5. La gerarchia ancora non definita tra i pali gli offre una nuova chance. Che il messicano sfrutta benissimo, è infatti  prontissimo sulla zuccata di Ciurria, e fenomenale su Dany Mota. Il resto, per lui, è normale amministrazione. Difficile ora non riconfermarlo.

Daniliuc 7. Gara ai limiti della perfezione, lascia veramente poco e nulla agli avversari, molto attento in marcatura e abile anche nel far partire l’azione da dietro. Spostato sul centro-destra supera pienamente l’esame.

Gyomber 7,5. Gladiatore granata. Ritorna al centro della difesa e ripaga alla grandissima la fiducia di Paulo Sousa. Chiusura super su Caprari nel primo tempo, nella ripresa maltratta Petagna, annichilito dalla voglia del suo avversario. Esce tra i meritatissimi applausi dell’Arechi. Dal 30’ st Lovato 6. Un paio di buoni interventi anche per lui.

Pirola 7. Salvataggio provvidenziale su Pessina in avvio di gara, gioca spesso d’anticipo e stavolta lo fa bene, prendendo quasi sempre il tempo all’avversario. Contro la sua ex squadra una delle sue migliori prestazioni con l’ippocampo sul petto.

Sambia 6,5.  Lascia partire un cross con il contagiri per Piatek, che il polacco spreca malamente. Si propone sulla fascia che è un piacere, riuscendo anche a contenere tutto sommato senza grosse sofferenze Carlos Augusto. Dal 20’ st Mazzocchi 6. Ritorno acclamato dall’Arechi, minuti importanti per ripartire da dove aveva lasciato.

Coulibaly 7,5.  Coast to coast che permette alla Salernitana di sfiorare il vantaggio dopo pochi minuti, nel secondo tempo si inventa il gioiello che sblocca la squadra, con un tiro a giro che finisce la sua corsa all’incrocio dei pali. Si inventa anche un filtrante pazzesco che avvia l’azione del 2-0 di Kastanos. Rinato. 

Crnigoj 6,5. Balla al pacio per Piatek che da due passi manda clamorosamente a lato, fa tanto lavoro sporco a servizio della squadra. Corsa e polmoni cui Sousa non sembra voler rinunciare.  Spende il giallo con intelligenza per rimediare a un errore di un compagno. Dal 20’ st Maggiore 6. Altro rientro importante, spezzone importante per togliersi la ruggine di dosso.

Bradaric 6,5. Nel primo tempo è piuttosto guardingo, nella ripresa invece si fa coinvolgere dall’entusiasmo generale e inizia a spingere con più costanza, partecipando all’azione che porta al raddoppio granata.

Kastanos 7. La grande sorpresa di Sousa risponde presente. Nel primo tempo la voglia non manca, anche se il cipriota commette un paio di errori frettolosi, nella ripresa raddoppia con un mancino potente che finisce sotto la traversa. Dal 30’ st Nicolussi Caviglia 6. Diverse buone giocate utili a far scorrere il cronometro e gestire il possesso palla.

Candreva 7. Capitano coraggioso. Leader a tutto campo, tecnico ed emozionale. E’ lui ad alzare il ritmo della squadra, chiede il pallone in continuazione, sfiora la rete con un diagonale deviato in corner, rete che arriva nella ripresa e che rappresenta il miglior regalo per il suo 36esimo compleanno, in arrivo tra poche ore. Dal 45’ st Botheim sv

Piatek 5. Il digiuno prosegue. E rischia di trasformarsi in un incubo, perché le premesse per sbloccarsi c’erano tutte. Prima manda a lato da due passi, poi grazia di testa Cragno, nella ripresa continua a dannarsi ma divora anche anche la terza chance a porta sguarnita. Non gli resta che abbracciare i compagni dopo i gol e continuare a lavorare per far sì presto siano gli altri a correre da lui per abbracciarlo.

All. Paulo Sousa 7,5. Salernitana trasformata, la sua squadra dà uno schiaffo ai numeri impietosi degli ultimi mesi. Ritrova una vittoria che mancava da 4 mesi, e blinda la porta dopo 14 gare di fila (amichevoli comprese) con almeno un gol subito. Successo che è frutto di una prestazione coraggiosa, proprio come aveva chiesto alla vigilia, e che conferma la bontà delle scelte effettuate, da Ochoa a Kastanos, solo per citarne due. Squadra messa bene in campo ed entusiasmo ritrovato, la sosta può solo aiutarlo a lavorare sui suoi concetti.

Stefano Masucci