Salernitana, Lotito richiama Sanderra

Il patron conferma il tecnico che però deve passare l’esame Barletta: «Fare tesoro degli errori». Nuovo assalto a Mancini

SALERNO. «Il problema non è Sanderra ma la forma fisica precaria di qualche giocatore arrivato tardi. La classifica va guardata tenendo conto anche della nostra partita in meno». Lotito apre l’ombrello e lo piazza sulla testa dell’allenatore: lo ha scelto lui e ora lo difende dalle critiche. Da Sanderra, però, s’attende pure che assortisca meglio la squadra: se ci sono giocatori che arrancano, bisogna far giocare quelli più in forma, magari pure a discapito di qualche big. Questo è l’input e di questo hanno parlato, a più riprese, il co-patron e l’allenatore della Salernitana, ieri mattina e pomeriggio. Se il Pontedera ha afferrato i tre punti, non dipende solo dai tiri di Foggia che hanno incocciato palo e traversa: la Salernitana non ha saputo trovare le contromisure, è partita col tridente, s’è schiacciata nella propria metà campo, poi s’è messa con la difesa a 5 (e Piva neppure se n’era accorto) ma non erano adatti alcuni interpreti. Gustavo ha fatto anche il mediano e l’ala, snaturato nelle caratteristiche. Questi sono gli errori che vengono imputati all’allenatore, obbligato a riflettere ed a rivedere in corsa le convinzioni, per non restare col cerino in mano. La crisi non è ancora aperta, anzi la proprietà la stronca sul nascere, fa quadrato. Questa settimana, però, è già molto delicata perché sfocia nella gara verità: se la Salernitana farà bene a Barletta, svolterà col proprio allenatore; se dovesse incepparsi, le riflessioni sulla figura del tecnico prenderebbero il sopravvento. Non è però ancora tempo di toto allenatore «né sarebbe giusto», aggiunge la società. Anzi, chiede a Sanderra di scrollarsi di dosso l’etichetta di vittima sacrificale con la nuvoletta nera. Non sono passate inascoltate, ad esempio, considerazioni a caldo del mister, rese in sala stampa: «I fischi vanno bene, fanno parte del gioco. Se arrivano, però, per partito preso..».

Lotito ieri gli ha ridato morale e l’ha motivato pure a mezzo stampa. «Noto diffidenza nei confronti di questo tecnico - ha detto - ma Sanderra ha le spalle larghe, ha la nostra fiducia. Ci sono giocatori che non sono ancora entrati in forma, pure tanti di qualità che non hanno ancora il passo. Ora è compito dell’allenatore trovare il giusto equilibrio e l’assortimento. Siamo alla terza giornata, l’anno scorso avevamo un punto e quest’anno 4. Però errori ce ne sono stati e bisogna farne tesoro. Con l’allenatore c’ho parlato e lo farò ancora. Ho parlato con il responsabile dell’area tecnica e mi consulterò con mio cognato». Sta per intervenire di nuovo sul mercato: la novità è che si è ripresentato al cospetto di Mancini ma c’è anche una valutazione su Ricci. «Se c’è da intervenire ancora lo faremo: la società non s’è mai sottratta. Ragioneremo». Mancini è il chiodo fisso ma Lotito sceglie il profilo basso: «Non creiamo falsi miti. Mi parlate sempre di lui, come calciatore di qualità. Perché, scusate, la qualità non l’abbiamo? Direi che è eccelsa: Foggia, Esposito, Volpe devono solo entrare in condizione. Diamo tempo al tempo: si criticava Perrone che era primo e poi ha vinto il campionato. L’anno scorso non c’era feeling con Galderisi, ho subito tolto ciò che andava tolto e la squadra è decollata». Una riflessione sul pubblico: «Sempre bello e caloroso ma siamo già scesi da 14mila a 9mila presenze: si fa presto a perdere quota. Magari se ce ne fossero stati altri 14mila, tante cose ieri sarebbero andate diversamente. Abbiamo richiesto il referto arbitrale per verificare se ci sono stati errori tecnici. C’è stata una svista nell’attribuzione di un’ammonizione e quindi vogliamo vedere cos’è stato verbalizzato».

Pasquale Tallarino

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