LE SCELTE

Salernitana, Lotito e gli assist ai “figli” laziali

Il multipatron dopo Rossi spinge Adamonis ma Bollini non prepara rivoluzioni

SALERNO - I figli sono “pezzi di cuore”. A tutte le latitudini: in Lituania e all’ombra del Castello d’Arechi, in Serbia così come a Formello. Pensiero condiviso anche da Claudio Lotito, co-patron della Salernitana che nella sua esperienza in granata ha sempre cercato di “coccolare” un po’ di più i prodotti del vivaio della Lazio. È accaduto in passato. E anche in questa stagione: pochi minuti dopo il fischio finale con il Bari si registrò l’endorsement pubblico ad Alessandro Rossi. «Questo qui ci mette il cuore. Se tutti gli altri avessero fatto come lui, invece di “camminare”, avremmo vinto». Una storia che si è ripetuta anche nel post-gara del pari con la Cremonese. Le bacchettate del co-patron al portiere Boris Radunovic - reo secondo il “pres” di non essere stato perfetto in occasione del pari di Arini - diventano un assist “involontario” per Marius Adamonis, il pipelet lituano cresciuto nella Capitale per il quale piovvero elogi subito dopo il pari interno con l’Ascoli. «C’è stata una squadra che ha tentato di portare a casa risultato pieno e abbiamo rischiato di perderla se non fosse stato per Adamonis», sottolineò il “pres” in seguito al match in cui l’estremo difensore si esaltò parando un rigore sotto la Curva Sud a Rosseti. Alberto Bollini ascolta e prende appunti. Andando avanti per la sua strada. Difficile pensare nel “ribaltone” per la sfida contro il Cittadella dove i problemi per il tecnico granata saranno altri. L’assenza per squalifica di Gigi Vitale peserà e non poco negli incastri di formazione.

Afn