Salernitana, la retroguardia è un bunker

La lunga serie di risultati utili è frutto anche di un assetto difensivo ben definito. Iannarilli non prende gol da oltre 300’

SALERNO. La Salernitana è diventata forte e cattiva anche nella propria area di rigore: difende meglio, non si distrae, blinda Iannarilli. Non a caso, il portiere granata è imbattuto da oltre 300’, dal gol del teatino Alessandro messo a segno all’Arechi quattro giornate fa, al 56’. Iannarilli è allenato da Genovese che nel ‘92/’93, difendendo la porta della Salernitana, divenne un muro di gomma per 800’, più di 8 partite, dalla vittoria di Acireale al derby pareggiato 2-2 all’Arechi contro la Casertana. Il record, però, appartiene a Marconcini: 829’ senza gol, nel 1981/’82

L’impenetrabilità difensiva, che è venuta in soccorso alla capolista proprio quando si sono inceppati gli attaccanti Guazzo e Ginestra, è figlia di equilibri, uomini e moduli ritrovati. Perrone, infatti, è conservatore nell’allestimento della retroguardia e da tempo ha ormai scelto i terzini e gli stopper: giocano Luciani, Rinaldi, Molinari e Piva

Poi c’è Tuia, arrivato in prestito secco dalla Lazio. «Non mi sento il dodicesimo, non sono una riserva di lusso – ha detto il difensore di Civitacastellana – Mi reputo, invece, titolare come gli altri». Già in passato, a Monza, Tuia si era ben disimpegnato nella difesa a tre. Non a caso, la sua promozione in formazione base è arrivata nel girone d’andata, quando Perrone ha deciso di sposare il 3-5-2 per ovviare agli infortuni di Luciani e Chirieletti. Diciotto presenze, 12 delle quali da titolare, farebbero di Tuia quasi un intoccabile. Invece il tecnico lo pungola spesso: «Tuia deve lavorare su alcune cose che gli ho detto. Quando si sta fuori, bisogna mettere in difficoltà l’allenatore; quando si gioca, bisogna raddoppiare gli sforzi e ricordarsi dei bocconi amari ingoiati».

Luciani, arrivato da Formello in comproprietà, è un altro guardiano del bunker granata. Perrone non rinuncia al suo apporto perché lui è uno dei pochi calciatori ago della bilancia e della tattica, funzionale ad una difesa a 4 oppure a 5 in corso d’opera, senza dover ricorrere ad innesti dalla panchina. Molinari ha già collezionato 20 partite e 2 gol. «Mi dite qual è il curriculum dei ragazzi che giocano con noi?», disse dopo la sconfitta di Chieti. Fu equivocato ma col tempo s’è tolto il sassolino: «Questi giovani bravi avevano solo bisogno di tempo, fiducia e guide sicure. Zampa era arrivato e doveva fare non si sa cosa. La mia più grande soddisfazione è stata far ricredere una persona sul mio conto».

Quasi sempre Molinari fa coppia con Rinaldi, altro calciatore di esperienza e temperamento, in campo 17 volte, autore di 1 gol di platino nel recupero di Pontedera. Dopo la squalifica scontata contro l’Arzanese, Rinaldi pareva sorpassato da Tuia e anche le prove di Perrone prima di Foligno, almeno fino al venerdì, andarono nella direzione della difesa senza Rinaldi. In Umbria, invece, c’è stato posto per Tuia e Rinaldi, a scapito di Zampa. L’ultima pedina della difesa è Piva: preso in inverno, pupillo di Perrone, ha giocato 11 volte scalzando Cristiano Rossi. Tutti insieme, adesso, inseguono altri record.

Pasquale Tallarino

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