Salernitana, in aula è vittoria a metà

Ridotta da sei a tre giornate la squalifica di Montervino ma sono state confermate maxi-multa e diffida dell’Arechi

SALERNO. La Corte di Giustizia Federale ha ridotto da 6 a 3 giornate la squalifica inflitta dal giudice sportivo a Montervino dopo i fatti di Aversa. Il primo turno di stop è stato già scontato domenica scorsa nel derby contro l’Arzanese. Alla luce della pronuncia della seconda sezione della CGF, il capitano della Salernitana tornerà in campo molto prima del previsto: non più il 17 marzo col Pontedera ma già il 24 febbraio, nella sfida al Borgo a Buggiano. In dibattimento, dunque, è stata accolta (sebbene parzialmente: la richiesta era di un turno di stop) la tesi difensiva dell’avvocato Gentile. Il legale della Salernitana non l’ha spuntata, però, sul ricorso avverso l’ammenda di 15mila euro inflitta al club per i tafferugli tra tifosi granata e celerini nella tribuna di Aversa. Quest’altro ricorso è stato rigettato e di conseguenza sull’Arechi continua a pendere la diffida. «Va bene così – esulta l’avvocato Gentile al telefono, mentre riceve via fax il provvedimento della Corte di Giustizia Federale – adesso attendiamo di leggere le motivazioni: accadrà entro dieci giorni. Le sensazioni, però, erano positive già al termine della discussione, perché abbiamo prodotto prove inconfutabili». Ecco quali: «Il nostro ricorso si fondava sulla mancanza di collegamento causale tra la reazione dopo il gol del calciatore, al 36’ del primo tempo, e gli incidenti che erano cominciati nell’intervallo e in un altro settore, 10’ dopo. Inoltre abbiamo puntato sulla mancanza di prova certa, perché carente era il castello accusatorio circa il presunto comportamento provocatorio di Montervino. Avevamo letto gli atti e veniva evidenziato che l’arbitro non aveva visto, l’assistente di linea aveva visto in parte e il resto sarebbe stato loro riferito da terzi. Le nostre immagini, invece, erano inequivocabili: abbiamo allegato i filmati Rai del Tg3, chiari e ufficiali. Inoltre la ricostruzione sulla gravità dei fatti proveniva non dagli organi sportivi ma dai rapporti della polizia che in sede di giustizia sportiva non hanno la precedenza sugli atti dell’ufficiale di gara». L’avvocato è invece dispiaciuto, «ma me l’aspettavo», per non essere riuscito a cancellare le “macchie” della multa e della diffida: «Pagheremo, che possiamo fare? I tifosi hanno messo a soqquadro lo stadio, ci sono stati danni ingenti, hanno scatenato la guerra, ho visto le immagini dei tafferugli e sono scene che danneggiano le casse e l’immagine del club. Dovrebbero starsene più tranquilli perché in questo modo si vanificano gli sforzi e si sottraggono risorse al comparto tecnico. La squadra sta andando benissimo, è capolista, leader in classifica. Anche la tifoseria dovrebbe esserlo. La parte sana isoli i facinorosi».

Pasquale Tallarino

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