Salernitana, il fattore G fa la differenza

Ginestra, Guazzo e Gustavo hanno segnato 16 dei 27 gol della squadra. In casa sempre a bersaglio tranne in un’occasione

SALERNO. La Salernitana si affida al fattore “G” per battere il Martina e balzare al comando solitario della classifica almeno per una notte. G come Ginestra, Guazzo e Gustavo, i tre attaccanti con il grilletto facile. Contro i pugliesi è in preventivo la solita staffetta: uno di loro - Gustavo il candidato - sarà costretto a mordere il freno, perché il modulo 3-5-2 di Perrone prevede un coppia di stoccatori e un centrocampo con le mezz’ali. Gustavo partirà con ogni probabilità in panchina ma non è affatto tagliato fuori dalle scelte. Anzi, il suo contributo in questo campionato si è già rivelato prezioso nelle trasferte calabresi di Lamezia e Reggio Calabria. Per com’è andata poi la partita casalinga col Fondi, la rete del paulista che sul 3-0 pareva solo accademia si è rivelata preziosissima perché ha permesso ai granata di fissare il punteggio sul 3-2 finale, neutralizzando il tentativo di rimonta laziale. Fatta eccezione per la sfida casalinga al Campobasso (segnarono Molinari e Montervino) e a Melfi (finì a rete inviolate), la Salernitana è sempre andata in gol con il fattore G nelle altre partite di campionato. La G di granata è stata anche la G di Galderisi. Con Nanu in panca, il “cobra” della Salernitana segnava ma sparava a salve perché i granata raccoglievano ko e uno striminzito pareggio contro l’Aversa. Poi è arrivato Perrone, Ginestra è diventato l’assistman a Mugnano e Guazzo si è avvitato in area per regalare il pareggio contro l’Arzanese. Nelle domeniche successive, doppietta di Ginestra col Foligno, rete di Gustavo a Lamezia, sigillo di Guazzo contro il Borgo Buggiano. La staffetta del gol è proseguita fino ai giorni nostri. Al punto che Di Meo, il polemico e sospettoso allenatore del Martina, ha detto: «La Salernitana è una spanna superiore alle avversarie. Se, però, fermiamo Guazzo, Ginestra e Gustavo, diventa una squadra normale».

L’impresa è titanica, perché i tre cecchini segnano con continuità ma non si sovrappongono nel tabellino dei marcatori: adesso hanno l’abitudine di firmare gol pesanti e se si ferma uno di loro, gli altri sopperiscono. I tre hanno nei piedi 16 dei 27 gol della squadra che vanta anche il migliore attacco del girone, con L’Aquila. In casa, invece, i gol segnati dai granata sono 17 (nessuno meglio) e 10 acuti appartengono a Ginestra, Guazzo e Gustavo. La media più alta all’Arechi è di Ginestra: 5 su 8. Guazzo, però, è diventato il principe del gol nel principe degli stadi, perché in casa ha segnato nelle ultime due partite. Se arrivasse un rigore? Bisognerà evitare i mal di pancia: col Campobasso, Montervino chiese precedenza a Guazzo che borbottò; dopo il 2-1 di Poggibonsi, Mancini ha chiarito che a Guazzo faceva male la spalla e per questo motivo si è defilato. Il Martina fuori casa ha incassato appena 6 gol, insomma è un bunker. Lo era pure l’Aprilia, prima d’incontrare il fattore G.

Pasquale Tallarino

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