Salernitana, i tifosi dettano le condizioni

«Favorevoli alla candidatura di Lotito e al suo disimpegno nella società ma solo se lascia le quote a Mezzaroma»

SALERNO. «Non tutte le candidature vengono per nuocere, a patto che Mezzaroma – e solo lui – erediti le quote di Lotito, evitando di coinvolgere altre persone nella futura ridistribuzione del pacchetto azionario della Salernitana». Ecco il pensiero della tifoseria organizzata, a poche ore dal guanto di sfida che Lotito ha lanciato al Palazzo del calcio: candidato unico alla presidenza di serie B non solo per chiudere a tenaglia l'uscente Abodi, ma soprattutto per prenotare un posto in Federcalcio. Il Consiglio Federale è convocato il 27 marzo e il co-patron granata vuole blindare un seggio arrivandoci da consigliere in quota serie A (assemblea elettiva il 22 marzo) oppure da presidente di Lega B (assemblea il 25 marzo).

La strategia è chiara: se in serie A gli riuscisse di far rieleggere Beretta presidente, otterrebbe anche un posto da consigliere e rinuncerebbe alla propria candidatura in B provando magari a tirare la volata ad uno tra Paparesta e Sagramola. Più difficile, infine, arrivare ad una delle due poltrone di vice presidente vicario della Federcalcio, perché Tavecchio pensa a Renzo Ulivieri (Associazione Allenatori) e Cosimo Sibilia (LND).

In queste ore di incontri frenetici e veloci mosse, Lotito si è blindato nel mutismo di opportunità. Pure ieri al telefono ha rimesso il disco: «Dopo, dopo, sto impicciato». Poi ha rilasciato una stiracchiatissima dichiarazione: «lasciate perdere, sono tutte chiacchiere da bar». È in piena campagna elettorale e gioca su due fronti, non c'è dubbio. Il popolo granata, però, va oltre gli incroci di date, va oltre i dissidi (Stirpe si è dimesso) e il rischio ammutinamento (assemblea elettiva in bilico il 25 marzo per assenza di numero legale, con conseguente commissariamento della Lega di serie B).

Messi davanti allo scenario di una presidenza di Lega di B affidata a Lotito con necessità di dismettere immediatamente le proprie quote granata, i tifosi della Salernitana già immaginano, analizzano, anzi pregustano. La notizia della candidatura del co-patron non li ha disorientati, «perché ci fa piacere, siamo contenti che uno dei nostri, al vertice della Salernitana, possa rappresentare il governo del calcio in serie B». Però è un piacere condizionato: ci sono paletti del popolo, dopo aver formulato il classico “in bocca al lupo”.

Ecco Salvatore Orilia, presidente di Salerno Club 2010: «Ci fa piacere perché conosciamo Lotito. Ben venga la sua elezione nella Lega di serie B, a patto che il futuro della Salernitana, al momento di cedere le quote, abbiamo un solo nome e cognome, cioè Marco Mezzaroma. Se incominciamo a parlare di un altro presidente, allora è un problema. A noi tifosi preme conoscere solo il futuro della nostra Salernitana: in quali mani va e che fine fa? Mani solide, timone stabile: ci interessa solo questo e basta. Se Lotito fosse costretto a cedere, dopo una sua eventuale elezione, il 100% delle quote deve andare nelle mani di Mezzaroma, perché questa proprietà ha già dimostrato di poter almeno reggere il peso della serie B».

Riccardo Santoro, presidente del Centro Coordinamento: «Accogliamo con favore e piacere la notizia della candidatura di Lotito. Riteniamo che il passaggio delle quote sia poi un atto solo formale: devono restare in famiglia, nelle mani di Mezzaroma». Antonio Carmando, Club Mai Sola: «La strategia di Lotito non mi meraviglia. Riflessi positivi, se le quote passano interamente a Mezzaroma, persona equilibrata. Con lui al timone da solo e non più da co-patron, il club potrebbe fare un salto di qualità anche nel rapporto con la tifoseria. Mezzaroma ambisce a far crescere la Salernitana e basta. Altri, invece, vanno a caccia di poltrone». Orgoglio Salernitano, telegrafico: «Il dibattito non ci appassiona. Ci asteniamo da ogni commento».

Pasquale Tallarino

©RIPRODUZIONE RISERVATA