SERIE B

Salernitana, i tifosi: «Che tristezza gli stadi a porte chiuse»

Tutti i supporters granata sperano di ripartire già a maggio ma gli spalti resteranno vuoti e per nessuno sarà come prima

Sì alla ripresa ma solo quando le condizioni sanitarie lo permetteranno e con uno spirito inevitabilmente diverso. Il popolo della Salernitana, con tutte le diversità d’opinioni del caso, vede così la possibilità di ridare il via alla serie B. Il calcio messo in soffitta dall’emergenza Coronavirus manca (e tanto) alla torcida granata, coesa nella richiesta di ritornare in campo anche nei mesi estivi ma spaccata sulla possibilità di giocare a porte chiuse. «Se si deve riprendere senza pubblico meglio a questo punto non scendere in campo - dichiara Salvatore Orilia , presidente del Salerno Club 2010 - . Si mortifica il calcio, senza la passione dei tifosi sugli spalti parliamo di un altro sport. Anche per i calciatori risulta difficile dare il massimo senza l’adrenalina della gente. La speranza è di ripartire entro fine maggio, quando tutto sarà finito, ma con il pubblico sugli spalti».

Antonio Carmando , presidente del Club Mai Sola, confida nella ripresa gettando lo sguardo anche sulle speranze playoff della Salernitana. «Mi auguro di cuore che si possa portare al termine la serie B. Sarebbe la soluzione più giusta per le società che hanno investito tanto in questa stagione e per gli sforzi fatti delle squadre. Sembra una beffa: dopo quattro anni in cui abbiamo faticato, quest’anno che eravamo vicini ai playoff tutto si è interrotto. La mia speranza però è che si possa ripartire perché la squadra potrà dire la sua anche con i recuperi di Djuric e Lombardi ».

Pensiero al quale si allinea Luca Marino : «Se si riprenderà la Salernitana potrà giocarsi le sue chance. Sono molto fiducioso anche perché potrà riavere al top Cerci che aveva dimostrato di essersi avvicinato ai suoi standard da calciatore di serie A prima dell’interruzione ». Riccardo Santoro , presidente del Centro Coordinamento Salernitana Clubs, tifa per il ritorno in campo, mettendo però al primo posto la sicurezza pubblica. «Occorre riprendere ma bisogna farlo a porte chiuse. Sarà un sacrificio per tutti noi tifosi restare a casa, però ora conta più la salute. La speranza è che si riprenda a giocare e che si possa concludere il campionato perché si è troppo avanti per annullare quanto fatto fino ad ora». Molto più scettico anche Fiore Cipolletta , tifoso storico granata e tra i pionieri del movimento ultrà a Salerno. «Il cuore vorrebbe vedere la Salernitana in campo ma siamo di fronte ad un’emergenza sanitaria. Il calcio manca ma oggi più che mai bisogna avere raziocinio e non ragionare di pancia».

Tanti i temi che fanno discutere, come gli interessi milionari in ballo e il possibile taglio degli stipendi. «Ci sono interessi troppo grandi da tutelare, quindi non escludo che si possa giocare anche a giugno - dice Giovanni Lapadula , presidente del Club Amici della Salernitana - . Taglio degli stipendi? Oltre ai calciatori bisogna allargare il discorso al personale che fa parte dei club. Parliamo di vere e proprie aziende, non di semplici di squadre. Da parte di tutti c’è bisogno di buon senso e di fare un passo indietro, anche perché parliamo di aspetti morali ma non giuridici». Alessandro Malfeo apre invece alla possibilità di giocare d’estate con gli stadi pieni. «Il calcio in questo momento non è la priorità. Mi auguro che si possa riprendere a patto che vengano riaperti gli stadi. Quindi una soluzione potrebbe essere quella di rinviare tutto a giugno e favorire così il calcio d’estate».

Marco Mancino condivide l’idea di una ripresa dei campionati nei prossimi mesi e, da tifoso abbonato, volge lo sguardo alle possibili azioni della società per tutelare chi rischia di non poter assistere al finale di campionato in caso di porte chiuse. «I calciatori devono fare un sacrificio e scendere in campo nei prossimi mesi se verrà ritenuto opportuno. Nel caso in cui si giocasse senza pubblico, la società deve pensare a soluzione come l’abbonamento scontato del 50 per cento per permettere a chi ha sottoscritto la tessera quest’anno di ritornare sugli spalti».

Sabato Romeo