LA PARTITA

Salernitana-Frosinone e la sfida infinita fra Lotito e Stirpe

Anni di tensione fra i patron delle due squadre che domani s'affrontano all'Arechi

In principio fu una telefonata, registrata e sbattuta in faccia all’opinione pubblica da Pino Iodice, all’epoca direttore generale dell’Ischia. «Se in serie A ci vanno Carpi e Frosinone i diritti tv chi se li compra?», diceva Claudio Lotito in quella che credeva fosse una chiacchierata informale, senza sapere - ovviamente - che quelle parole avrebbero fatto il giro d’Italia. Era l’inverno del 2015. Dalla Ciociaria, com’era scontato, s’arrabbiarono di brutto. Però tra il co-patron della Salernitana e il presidente gialloblu Maurizio Stirpe le tensioni erano già retrodatate. Una rivalità radicata e proseguita nel tempo, che ha infiammato il dibattito politico-calcistico in questi anni di poltrone roventi. L’un contro l’altro. Sempre. Soprattutto negli ultimi mesi, quando Lotito, più o meno direttamente (di fatto non s’è mai candidato ma delle sue ambizioni sapevano anche le pietre), fece un passo avanti per la presidenza della Lega B. Il “magno” Claudio disse d’esser pronto, o almeno “disponibile”, e Stirpe reagì lasciando l’assemblea, con tanto di lettera di dimissioni dal Consiglio Direttivo. «Non può, il proprietario d’una società cadetta e che tra l’altro è anche presidente della Lazio, guidare la nostra categoria. C’è un conflitto d’interessi», urlò il numero uno del Frosinone aprendo uno scontro elettorale a suon di “boicottaggi”. Sì, perché quando Lotito era pronto a far il pieno di voti la corrente d’opposizione non si presentò, facendo venir meno il quorum. E lo stesso, dopo che il gruppo Stirpe s’era compattato attorno al proprio candidato Andrea Corradino, avvocato ligure in quota Spezia, fecero poi i “fedelissimi” del fronte Salernitana. Un duello andato avanti senza sosta, fino al commissariamento ordinato dalla Federcalcio dopo una sfilza d’assemblee finite con il nulla di fatto per assenza di numero legale. Nessun vincitore e nessun vinto, aspettando i prossimi round, che non mancheranno, perché Lotito non ha affatto desistito dal suo proposito di rientrare in Consiglio Federale. Intanto, i due si (r)incroceranno domani, nella Tribuna autorità dell’Arechi, per un Salernitana-Frosinone che nasce, inevitabilmente, anche come la sfida tra presidenti che non si sono mai amati né risparmiati reciproche stoccate. Maurizio Stirpe, nel frattempo, ha dato il suo cognome, e il nome del papà Benito, al primo e finora unico stadio di proprietà della serie B: in Ciociaria ha inaugurato un gioiellino di modernità, 16mila posti a sedere tutti al coperto, store e ristorante. Un’attuazione concreta del modello inglese di cui in Italia tutti parlano senza che (quasi) nessuno lo segua davvero. Lui l’ha fatto e spera sia la premessa per il ritorno dei gialloblu in A. Di sicuro, lungo questo cammino, troverà Lotito deciso a sottrargli i tre punti in palio domani, perché la vittoria nel derby di Avellino ha “scaldato” di brutto anche l’animo del co-patron granata, pronto a sdoganare persino la parola play-off. Va da sé che molte di queste ambizioni passino dal match contro una “big” del campionato. Mille intrecci, tra le pieghe d’una partita che pesa. Salernitana-Frosinone. Lotito contro Stirpe. Ennesimo atto d’una sfida infinita…