SERIE B

Salernitana, Fabiani: «Colantuono non ha colpe»

Il ds della Salernitana: «Troppi gol sbagliati, nessun rimpianto per il mercato»

SALERNO - Nessun rimpianto sul mercato né responsabilità da attribuire all’allenatore. Il day after di Angelo Fabiani è all’insegna della riflessione e della difesa del suo operato ma pure di quello di Stefano Colantuono, che in Salernitana-Carpi 1-2 ha conosciuto la terza sconfitta in sei gare. I numeri della nuova gestione tecnica, fin qui, raccontano d’una svolta non ancora consumatasi. Anzi. Su 18 punti in palio, dopo l’esonero di Alberto Bollini, i granata ne hanno conquistati appena 7, viaggiando all’allarmante media di due gol subiti a partita. Non granché, oggettivamente. Però… Per il direttore sportivo granata c’è un “però”. «Se giochi una buona partita, così come abbiamo fatto anche stavolta, ma poi a tu per tu con il portiere avversario non la chiudi, c’è poco da fare. Non è e non può essere un discorso attribuibile a Colantuono», l’analisi del ds. Che si concentra sulla scarsa lucidità mostrata dalla Salernitana in zona gol. «In campo non va l’allenatore ma la squadra, che da diverse settimane sta esprimendo anche un buon gioco, arriva spesso a concludere in porta, però non sa finalizzare. E così finisce per pagare a caro prezzo i suoi stessi errori», il parere di Fabiani che (ri)vede dinanzi agli occhi quelle tre occasioni divorate dal cavalluccio marino all’alba della ripresa contro il Carpi. Prima Sprocati che sbatte su Colombi, poi Vitale che s’inceppa a tre metri dal portiere avversario dilapidando un cross di Casasola che aveva appiccicato sul pallone l’etichetta “devi solo spingere in rete”, infine Zito che dà un esterno maldestro a una stoccata mancina da match point, senza centrare il bersaglio. Tutto in quarto d’ora, a inizio secondo tempo, in cui i granata hanno dato la sensazione di schiacciare gli emiliani nel loro angolo, senza però riuscire a metterli knock-out.

Afn/Dario Cioffi