Serie B

Salernitana e Torrente al bivio decisivo

Il tecnico s'aggrappa al pubblico: "Sarà determinante". In porta torna Terracciano, in difesa Bernardini favorito su Lanzaro

SALERNO. Le prestazioni convincenti non bastano più: da sole, senza gol, non smuovono la classifica ma impaludano. Dopo sette partite senza vittorie, condite pure da parecchie sviste arbitrali, la Salernitana oggi deve essere più forte degli episodi, più forte del Novara. Deve batterla.

Per la sfida alla seconda difesa del campionato, sul campo quinta della classe in tandem con il Livorno e non sesta, se non fosse subentrata la penalizzazione, il tecnico granata Torrente ha già deciso tutto: aspetta i primi gol di Coda all’Arechi, il miglior Gabionetta (a secco dal 26 settembre), il sacrificio di Milinkovic; punterà sul gioco fluido di Moro, sul dinamismo di Odjer e la qualità di Sciaudone, abbinata alla fisicità.

Il dubbio è lì dietro, in difesa, dove la Salernitana non ha ancora posto rimedio alla propria fragilità, sempre bucata. Lanzaro, che ha svolto la rifinitura e figura tra i convocati, ha ancora dolore alla coscia. Se giocasse, lo farebbe con le fasciature e i cerotti che emersero inquietanti all’alba di Salernitana-Perugia, quando il difensore fu costretto a fermarsi e Torrente dovette “bruciare” un cambio, pronti via. A chi gioverebbe ora che c’è pure Bernardini a disposizione?

Sul filo del brivido e del rischio, l’allenatore della Salernitana potrebbe preferirgli Bernardini che ha motivazioni feroci. Al debutto con la Salernitana, infatti, il neo granata affronterebbe il Novara che in estate gli aveva fatto sostenere le visite mediche ma che poi non se l’era sentita di tesserarlo temendo la squalifica per la presunta implicazione – scongiurata - nell’inchiesta “I Treni del gol”. Fatta la squadra o quasi, Torrente ieri ha oliato la strategia. Nel silenzio del campo Volpe, ha dato tanti consigli alla squadra ma uno è rimbombato più degli altri: «Se cercate la profondità, un gol forse lo fate».

Poi serve l’ambiente, il sostegno del pubblico. La Salernitana è cosciente che ci sia sempre stato affetto nei suoi confronti, ma stavolta chiede incitamento in abbondanza, lo invoca e quasi prega (la foto che accompagna le dichiarazioni della vigilia ritrae l’allenatore a mani giunte) perché è consapevole che la posta in palio sia altissima: guadagna ossigeno o imbocca il tunnel. Non a caso, ha caricato il popolo come faceva Gregucci. Uno dei suoi predecessori era solito dire: «Quando il catino bolle, noi giochiamo in dodici».

Il trainer di Cetara non ha usato immagini ad effetto ma ha calcato la mano allo stesso modo, ha soffiato sulla vela popolare sperando che stavolta la navicella granata possa andare in porto. Forse ha pure replicato tra le righe al suo collega Baroni che aveva rasserenato il Novara: «I tifosi non giocano, non decidono le partite». Ecco Torrente: «Non so a Novara ma qui a Salerno i tifosi giocano con noi e credo che anche il loro apporto tra poche ore sarà determinante. Li ringrazio per la grande energia che ci hanno trasmesso facendoci visita in settimana. Speriamo di regalare loro una gioia. Con il Novara mi aspetto una gara difficile, contro una squadra che viene da sei risultati positivi, che si difende bene ed è brava a sfruttare le ripartenze. E’ molto pericolosa quando ha campo libero e lo sfrutta con Gonzalez. Se avremo più attenzione in più in fase difensiva e un po’ di concretezza in fase offensiva, potremo fare punti».

Ha concluso con una parola d’ordine: «Pazienza». Dovranno averne la Salernitana (il Novara sbanda talvolta nel finale di gara), i tifosi e soprattutto Terracciano se sentirà qualche fischio, retaggio del passato. Torna in porta un mese dopo l’infortunio che spalancò la porta al Trapani. Ora deve blindarla per riscattarsi.