IL FOCUS

Salernitana, corsa per l’abbonamento: ma resta il nodo riapertura

Comune e club pronti ad aumentare la capienza dell’Arechi in attesa del Governo

Tra l’incognita Covid e il nodo iscrizione. I tifosi della Salernitana vivono giorni di attesa frenetica, in attesa di capire quale sarà il futuro della propria squadra del cuore. E non solo sotto il punto di vista societario, dal quale passa inevitabilmente e per stessa ammissione della Figc la sicurezza di prender parte al prossimo torneo di serie A, quanto per la possibilità di poter tornare ad affollare lo stadio con il nome da principe nel massimo campionato calcistico nazionale dopo 22 anni. Molti supporters, infatti, il torneo che prende il nome della prima lettera dell’alfabeto non l’hanno mai visto, se non in video sgranati dal tempo su YouTube, o in qualche vecchio ricordo tramandato da chi ha qualche anno in più. Va da sé, che le aspettative siano per forza di cose elevatissime, specie sulla possibilità di tornare allo stadio dopo un campionato e mezzo passato a tifare dal divano. Tante, tantissime le richieste giunte al presidente del Centro di Coordinamento Salernitana Club, Riccardo Santoro , che con pazienza annota dati anagrafici, ma più di tanto non può fare.

Già, perché la vera partita si gioca sulla campagna vaccinale e sull’andamento dei contagi al Covid, nemico invisibile che ha chiuso le porte a ogni tipo di evento sportivo e che solo da pochi giorni ha permesso al Governo di poter tentare qualche timido segnale di ritorno alla normalità. Numeri, però, troppo piccoli per accontentare la passione di una piazza in festa per il ritorno in serie A. L’ultima volta, nella stagione ’98-’99, furono 28mila i tifosi che sfidarono lunghe code e sole ardente per sottoscrivere l’abbonamento, lasciando a disposizione del resto dei tifosi circa 8mila ticket da accaparrarsi di domenica in domenica (la media stagionale fu di oltre 32mila spettatori).

Allo stato attuale lo stadio con il nome da principe è omologato per una capienza intorno ai 26mila posti a sedere, numeri che in tempi “normali” andrebbero facilmente verso il sold out praticamente a ogni gara interna della formazione granata. C’è però, da tener conto del lento ritorno alla normalità dovuto a un virus che ancora non è stato sconfitto del tutto, e che frenerà o, addirittura, annullerà la partenza di una campagna abbonamenti “classica”. Si parla di una riapertura, a partire dal prossimo campionato di serie A, in programma dal 22 agosto, con circa il 50% della capienza, magari con una corsia preferenziale per chi avrà già ricevuto il vaccino e sarà munito di “Green Pass”, ma tanto dipenderà dalle scelte del Governo.

Mentre il Comune di Salerno si prepara a stipulare la convenzione d’uso per l’impianto sportivo di via Allende, tra i progetti c’è anche quello di aumentare sensibilmente il numero di spettatori da accogliere all’Arechi, anche la società fa i conti con quello che avrebbe potuto essere e che per forza di cose non sarà. Diversi i milioni di euro in meno, ma soprattutto un freno per le potenzialità di una piazza, che fino alla rottura definitiva con Claudio Lotito , aveva superato quasi la metà delle squadre di serie A anche militando in cadetteria, e raccogliendo più delusioni che soddisfazioni. Ora, però, c'è il sogno di poter tornare quanto prima a riempire di granata e rendere catino granata il proprio stadio. Lo stesso, dove, 23 anni fa, caddero big come Juventus, Inter e Lazio.

Stefano Masucci