Salernitana-Campobasso, che battaglie

Torna all’Arechi un classico degli anni ’70 e ’80: le prodezze di Tivelli, le papere di Zenga e il primo incasso record

SALERNO. Salernitana-Campobasso è stata sfida e disfida, una storia antica fatta di goleade granata, classifiche dei marcatori, tracolli e mancate promozioni. Bocconcino prelibato per i bomber Vitulano, 3 centri nel ’76, e per Tivelli, la cui tripletta nel ’78 servì a lui più che alla Salernitana già salva: vinse la classifica dei cecchini a scapito di Piras del Crotone. Andò male nel 1979/80: una Salernitana nata per stravincere dopo aver acquistato la colonia cavese (Messina, Moscon e tanti altri) si fece raggiungere da Scaini, un giovane bravo e sfortunatissimo perché morì di embolia anni dopo a Monza, dopo una banale operazione al menisco. Dei molisani a Salerno conserva ricordi infausti un certo Walter Zenga: il sabato sera arrivò a Salerno e la domenica Tom Rosati lo fece giocare per punire Tani che aveva fatto cilecca a Benevento. Fu un esordio choc: il Campobasso ne fece quattro. Salernitana-Campobasso è anche storia da campo neutro. Nel 1980/81, i granata sfidarono i lupi a Latina, nella prima di tante gare lontano dal Vestuti, squalificato per 6 mesi dopo la fuga in elicottero dell’arbitro Tuveri di Cagliari che aveva negato il rigore ai granata per fallo di mano di Cagni della Samb. L’anno seguente, stagione dell’avvincente testa a testa tra Salernitana e Campobasso. Al Vestuti finì 1-1 ma oggi in città c’è ancora chi conserva gelosamente la musicassetta con la radiocronaca registrata e l’esultanza dopo il gol lampo di Zaccaro. Alla partita clou, la Salernitana arrivò senza il portiere Marconcini, ricoverato in ospedale per epatite virale dopo un’abbuffata di frutti di mare. Il Campobasso che andò in B aveva un salernitano al timone: era il costruttore Antonio Molinari, originario di Castel San Giorgio. A proposito di patron, oggi Lotito conta i presenti allo stadio e borbotta. Vale dunque la pena ricordare che Salernitana-Campobasso 1-1 segnò il primo incasso record al Vestuti: il cassiere contò 106milioni e 392mila lire. Andò storta anche la mega torta che il supertifoso Leopoldo Paolillo portò a centrocampo per festeggiare la B che pareva in arrivo. L’ultima sfida al Campobasso, decisa a favore dei granata da Romiti, Cozzella e Dalla Costa (doppietta) fu giocata a Benevento, perché al Vestuti, due settimane prima, l’auto dell’arbitro Brignoccoli fu accerchiata e tamponata nel tumultuoso dopo gara. Il Campobasso, in verità, è tornato a Salerno anche dodici anni fa. Stagione 99/00, triangolare del 24 febbraio con granata, lupi e Juventus Zurigo. In quel periodo si vociferava anche di un forte interesse di Aliberti per le quote azionarie del club molisano.

Pasquale Tallarino

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