TIRI MANCINI

Salernitana-Bari, vigilia di dubbi

Il recupero di Vitale e la candidatura di Rosina tengono sulle spine Bollini

SALERNO - Tiri mancini. Rispolverare il sinistro d’Alessandro Rosina è tentazione forte per Alberto Bollini. Perché Bocalon-Rossi è coppia di debuttanti (non allo sbaraglio) che contro l’Empoli ha fatto faville, però per la Salernitana che alle tre del pomeriggio di domani darà l’assalto al Bari il tecnico di Poggio Rusco sta prendendo seriamente in considerazione l’idea di puntare sulla storia, il mestiere e “fame” di rivincita del grande ex di questa sfida. Nelle prove di ieri, al Mary Rosy, il numero 10 è stato testato e sollecitato spesso. Rosina dal 1’? È candidatura autorevole, e nella rifinitura di oggi, ore 15 al Volpe, potrebbe trasformarsi in elezione tra i titolari. Ma c’è un altro dubbio sulla composizione dell’undici da contrapporre ai galletti di Fabio Grosso. Ha il nome e cognome di Gigi Vitale. E stavolta il tiro mancino, oltre che il piede del ragazzo di Castellammare di Stabia, sarebbe un ipotetico forfait che Bollini sta facendo di tutto per scongiurare. Già, perché con Tuia, Bernardini, Schiavi e Perico in infermeria, l’ex di Napoli e Ternana diventa l’ultimo baluardo d’un terzetto difensivo in cui Mantovani è l’unico centrale di ruolo, con Pucino costretto ad adattarsi. Le alternative, cioè l’arretramento d’uno tra Minala o addirittura Zito, non sono propriamente il massimo pensando al potenziale offensivo del Bari. Di qui la necessità d’impiegare Vitale, che ieri sul campo di Pontecagnano ha corso da solo, però con buon passo, ostentando e trasmettendo ottimismo. Per il resto, la vigilia della Salernitana non dovrebbe riservare ulteriori incognite, con la conferma nel 3-5-2 di partenza di Gatto e Alex sulle fasce e di Ricci in cabina di regia, con Minala e Signorelli favoriti su Odjer per completare la mediana. Considerati i cerotti che affliggono il suo gruppo, Bollini non ha molte altre soluzioni, né probabilmente riuscirà ad averne a stretto giro, nonostante la gran voglia, ad esempio, di Sprocati di bruciare le tappe e provare addirittura a rientrare (ipotesi che sembra impossibile) nella lista dei convocati già per Cesena. In Romagna, dove mancheranno pure i portieri Radunovic e Adamonis e l’esterno Kiyine, tutti impegnati nelle rispettive Nazionali, proverà invece a esserci Rossi, a sua volta convocato dall’Italia Under 20 che giovedì 9 novembre sarà di scena in Germania e martedì 14 a Lignano sfiderà l’Olanda. Tra le due gare, però, il baby attaccante scuola Lazio dovrebbe rientrare nel gruppo granata per Cesena. Un “pensiero” per volta, però. Intanto c’è Salernitana-Bari, che al netto dell’emergenza è partita dai mille significati e dalla sontuosa cornice di pubblico annunciata. Esauriti i 2mila biglietti per la Curva Nord riservata ai pugliesi. Ma anche a Salerno la prevendita viaggia spedita: la proiezione delle 15mila presenze all’Arechi si fa reale. Ci saranno tifosi baresi anche nei Distinti e in Tribuna, in nome d’un gemellaggio antico che la Curva Sud Siberiano ha ricordato ed esaltato tappezzando la città di striscioni. «Anche all’inferno, Bari e Salerno in eterno», la frase in rima baciata degli ultras. Al di là del risultato del campo, qui no, dopo 34 anni di “fratellanza”, non esistono tiri mancini...