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Salernitana-Ascoli, probabili formazioni

Difesa granata con i cerotti, fiducia a Bocalon in avanti

SALERNO - Bernardini ha dolore, di nuovo. La frattura alla costola che pareva sconfitta (in realtà lo è, la calcificazione è avvenuta) gli provoca ancora fastidi di “assestamento”. Il calciatore non ha mollato, si è messo a disposizione del tecnico Bollini e della Salernitana ma il rischio di non vederlo all’opera oggi contro l’Ascoli dal primo minuto è maledettamente concreto. In fondo, a legger bene tra le righe, Bollini lo ha anche ammesso: vigilia particolare e difensori contati. In piena emergenza, di nuovo con il lampeggiante acceso, l’allenatore granata si appresta a richiedere un sacrificio a Vitale, sempre più jolly di questa Salernitana. Pure le ultime prove di rifinitura sono andate in questa direzione: Vitale centrale di sinistra e Zito, che a Parma ha fatto bene - dal suo piede sinistro è partito il bel passaggio in profondità per Sprocati che poi ha inventato l’eurogol - riproposto largo sulla corsia mancina cioè “quarto” di centrocampo nel modulo 3-4-1-2 che sarà privo dell’esuberanza di Kiyine ma potrà contare sulle motivazioni di Nunzio Di Roberto e sulla condizione psicofisica di Sprocati. Al netto delle bende, dei cerotti e della nuvoletta nera, la Salernitana questo pomeriggio deve vincere per dare il primo strappo alla classifica assai corta e per riempirsi non solo la bocca ma anche gli occhi della tanto agognata continuità. Le strisce positive, infatti, non sono tutte uguali: un conto è pareggiare, sebbene con merito, in rimonta e di slancio; un altro è impreziosire il rendimento con una bella vittoria che dia forza e convinzione alla squadra e regali entusiasmo all’ambiente. Il derby con l’Avellino è dietro l’angolo e si prepara da solo, sia in campo che sugli spalti con gli ottocento biglietti che saranno subito polverizzati. Il cassiere non sorride ancora, però, nelle prevendite delle gare nomali che poi normali non sono, anzi ad alto coefficiente di difficoltà: si dà tutto per scontato e invece oggi l’Ascoli sarà un cliente scomodo, abbottonato, in paziente attesa del contropiede. In questa sfida che non riscalda il cuore dei tifosi (fa al solito eccezione lo zoccolo duro dei sempre presenti) ma che deve far impennare la classifica della Salernitana, la prevendita è stata fiacca. Andamento lento: 2151 biglietti venduti, 80 dei quali ad Ascoli. Per ricreare entusiasmo e appeal occorre vincere: è l’unica ricetta. Per vincere servono i gol che, una volta realizzati, devono essere “custoditi” da una difesa più attenta e dal portiere Adamonis che oggi debutta da titolare, per gentile concessione della Federazione lituana che gli ha accordato un permesso in costanza di convocazione in nazionale. Muro in difesa e cinismo in attacco. Bollini schiera Rodriguez, che a Parma ha fatto bene, e usa con Bocalon lo stesso metro che adottò per lo spagnolo nei giorni del riscatto dopo i gol divorati in trasferta: lo tiene in campo, gli dà fiducia, lo mette in vetrina e in prima linea perché Boca-gol è importante per la Salernitana. Adesso deve farsi perdonare dopo l’errore del Tardini e chissà che l’Arechi gli restituisca il dono del cecchino infallibile che nelle ultime partite è un po’ venuto meno. L’Ascoli, che ha un dubbio a sinistra (Mignanelli o Pinto) e che recupera ma non rischia D’Urso in avvio, farà 4-3-3 con Varela, Rosseti e Baldini nel tridente d’attacco. L’ex Fiorin (in granata pochi mesi un anno fa da vice di Sannino) e il salernitano doc Maresca, tifoso del cavalluccio marino da sempre, stanno lavorando con una squadra giovane alla ricerca di un gioco di qualità, che fino a questo momento è stato espresso solo a tratti. I marchigiani hanno sbancato l’Arechi l’ultima volta nel 2008, sempre in serie B. La Salernitana ha vinto gli ultimi tre confronti diretti in casa propria e insegue il poker della serenità.