Ronaldo, anno senza squilli

Fu il grande colpo del 2016 ma con lui il salto di qualità non c’è stato

SALERNO. Ronaldo non convince, il “faro” fa luce ad intermittenza. Ingaggiato dalla Salernitana un anno fa, quando Lotito diceva «non delego più e infatti adesso faccio tutto io», il centrocampista brasiliano è finito di nuovo sul mercato e potrebbe presto lasciare la maglia granata. A parole, lo ha già cercato il Latina ma l’ingaggio è lo scoglio. È anche nei pensieri di Varini, il direttore sportivo della Pro Vercelli. «Se me lo lasciassero, lo prenderei domattina», disse prima di affrontare la Salernitana all’Arechi. La sfida alla Pro Vercelli è stata anche il passo d’addio di Sannino. Nell’ultimo giorno di mercato estivo, l’allenatore poi rimpiazzato con Bollini s’era rivolto al co-patron Lotito in una lunga telefonata andata in scena al campo Mary Rosy: «Presidente, comprendo le sue intenzioni ma a me servirebbe soprattutto un calciatore di passo, di gamba e dinamico per il centrocampo». Lotito, invece, ha restituito Ronaldo alla Salernitana e lo ha fatto da presidente laziale.

Il calciatore sudamericano, infatti, era già arrivato in granata l’anno scorso in prestito, dopo l’operazione conclusa con la Lazio dal suo agente Mario Giuffredi (adesso la Salernitana paga per due terzi il suo ingaggio di circa 500mila euro e la parte restante arriva da Formello), e in ritiro a Sarnano è rimasto parecchio tempo in naftalina, con lo status di aggregato e in attesa di valutazioni, visto che il campionato precedente lo aveva chiuso con un intervento chirurgico di pulizia al menisco.

Poi Lotito lo ha scongelato e ne aveva già preso atto Sannino: «Se devi per forza restare qui a Salerno, caro Ronaldo preparati a fare con me ciò che non hai mai fatto negli ultimi tre anni».

Tradotto in sudore, significava correre e far girare la squadra, ribaltare velocemente il gioco anziché trattenere ad oltranza il pallone tra i piedi, rallentando la manovra. Le qualità tecniche di Ronaldo non si discutono, però è parecchio lento ed è anche evidente che non possa coesistere con Della Rocca. Il campo ha già “parlato” o forse “urlato” nell’ultima gara del 2016, contro il Perugia: il 30 dicembre, Bollini ha schierato a centrocampo sia Ronaldo che Della Rocca, poi ha sostituito Ronaldo al 51’ con Zito e ha lasciato in mezzo al campo, da regista, l’ex perugino.

Ha ammirato, invece, Dezi, un signor giocatore, uno di categoria, di alta categoria. A fine partita, il tecnico granata si è pronunciato solo su Della Rocca. L’ha promosso a pieni voti ed ha sgombrato il campo da equivoci e soprattutto da ballottaggi: «Della Rocca è un elemento prezioso per la Salernitana. Tornerà molto utile anche nel 2017 perché sa impostare ma anche difendere e può giocare nel centrocampo a due e a tre». Adesso serve una sistemazione per Ronaldo alla quale dovrà pensare non solo il suo agente ma anche Fabiani. La lacuna a centrocampo è evidente, sia nei numeri (Odjer è ancora infortunato, indisponibile fino al termine di gennaio) ma anche nelle caratteristiche, perché la Salernitana non pare disporre di giocatori in grado di buttarsi negli spazi e di fare la doppia fase. Fabiani chi prenderebbe? A margine della conferenza stampa di presentazione dell’amichevole benefica per Amatrice, il ds è andato di battuta: «L’altra sera mi ha chiamato Rino Gattuso e mi ha detto che sarebbe venuto in treno per giocare la gara di solidarietà all’Arechi, il 15 gennaio. Ecco chi prenderei: uno come Gattuso».

Pasquale Tallarino

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