REGALATECI UNA STAGIONE NORMALE

di MICHELE SPIEZIA Tenersi forte, perchè si comincia subito sgasando, contro una squadra solida e organizzata da affrontare, in uno stadio tabù, con un gruppo granata invece ancora in progress. La...

di MICHELE SPIEZIA

Tenersi forte, perchè si comincia subito sgasando, contro una squadra solida e organizzata da affrontare, in uno stadio tabù, con un gruppo granata invece ancora in progress. La prima notte della Salernitana alla Spezia si annuncia lunga e trepidante: le attese della vigilia diventeranno primo giudizio. Anche se non probante e logicamente non definitivo: è la prima giornata di campionato, giusto aspettare, legittimo concedere un po’ di tempo a un allenatore che attende ancora rinforzi e a un gruppo che non ha avuto il tempo di assaggiarsi e di conoscersi a fondo.

La strada è lunga e questa Salernitana dovrà lavorare sodo se vorrà arrampicarsi verso la cima di una serie B come sempre logorante e piena di sorprese. La strada per diventare grandi è sempre la stessa: non bastano e non servono i giocatori di grido per cullare sogni di gloria. Servono normalità, coerenza, linearità e semplicità. Salerno e i suoi tifosi non vogliono ripiombare nell’incubo, nella paura. In cima si arriva, e non si ricasca, se la base è solida. Al sesto anno di gestione – al tandem Lotito-Mezzaroma vanno sicuramente riconosciuti meriti – la Salernitana deve porsi una domanda: cosa voglio fare da grande? Per diventarlo, indipendentemente dal traguardo finale raggiunto, servirebbero poche cose. Basilari. Vivere senza adombrare pericoli, senza alimentare la cultura del nemico e del sospetto, non lasciarsi avvolgere dagli alibi, non macerarsi in guerre intestine.

Le serve dotarsi di una struttura per gli allenamenti definitiva, senza esser costretta ogni giorno a guardare il cielo per decidere dove far svolgere una seduta. Le serve darsi all’ambiente: non sempre, ma quando possibile, apra la porta agli allenamenti, conceda ai tesserati di vivere la città rapportandosi con una tifoseria trepidante che anche quest’anno, c’è da scommetterci, farà la sua grande parte. Più che la serie A, par di sentirla, chiede normalità.

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